Ugl: “Dompè predica bene e razzola male”


L’Aquila - Il presidente di Farmindustria Sergio Dompé  licenzia i terremotati. La procedura di mobilità, per 5 lavoratori,  è stata firmata nei giorni scorsi presso l’assessorato provinciale al lavoro dell’Aquila.  E ciò è accaduto nonostante i bei discorsi di solidarietà e sostegno al territorio fatti subito dopo il terremoto a “Porta a Porta” e durante l’assemblea pubblica di Farmindustria tenutasi a L’Aquila il 25 giugno alla presenza, tra gli altri, del Presidente del Consiglio Berlusconi, della Presidente di Confindustria Marcegaglia, della Presidente della Provincia pezzopane e del Sindaco Cialente. La Dompé ha iniziato un processo di ristrutturazione, che, nel giro degli ultimi 3 anni ha decimato il centro ricerche dell’Aquila portandolo quasi alla chiusura. Prima del sisma è stato chiuso il reparto di Farmacologia e servizi. Dopo il terremoto il reparto dei chimici, in esilio forzato per l’inagibilità dei laboratori, ha rischiato di non rientrare a L’Aquila in quanto l’azienda voleva sottoscrivere un accordo con una società di Milano che avrebbe riassorbito il personale. Nel 2010 è prevista una forte riduzione del personale degli uffici che avverrà tramite l’esternalizzazione di  alcuni servizi e con il riaccorpamento degli uffici amministrativi nella casamadre che ha sede a Milano. Dompé ha deciso di togliere il lavoro da un’area svantaggiata e portarlo a Milano Un altro gruppo di lavoro sarà automaticamente messo in mobilità se, entro il 2011, non verranno trovati dei partner. Un atteggiamento incomprensibile dato che lo stesso Dompé, in veste di presidente di Farmindustria, continua a sbandierare i suoi investimenti nel campo della ricerca e continua a vantarsi del suo centro ricerche come fiore all’occhiello. E’ bene ricordare che l’azienda si è insediata a L’Aquila nel 1993 usufruendo dei finanziamenti per le aree del mezzogiorno e oggi questa operazione di ristrutturazione ,che sta provocando la perdita di molti posti di lavoro, passa completamente inosservata dalla nostra classe politica. L’operazione è stata abilmente spalmata in più anni e ogni step della stessa registra un calo di forza lavoro. La cosa non desta scalpore perché 5 persone per volta non richiamano l’attenzione dei nostri politici, ma il risultato è che una delle più grandi risorse di questa città ci sta abbandonando e nessuno dice nulla. UGL-CHIMICI


24 Febbraio 2010

Categoria : Economia
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati