Ora che le patate fucensi girano, favoriamole
L’Aquila – Ora che finalmente le ottime patate del Fucino girano – con il marchio di garanzia IGP, indicazione geografica protetta – prima di tutto compriamole, e poi proteggiamole in ogni modo dall’insidia del prodotto francese. Non altrettanto buono.
Cosa accade? Semplicemente che il produttore di un minestrone di marca nella pubblicità tv indica espressamente “patate del Fucino IGP” insieme con le celebri cipolle rosse di Tropea. Una potente promozione indiretta, cento volte più forte di qualsiasi altra. La TV lancia i prodotti, lo dicono le vendite. E milioni di persone in Italia si accorgeranno della patata del Fucino.
Niente di altrettanto efficace nessuno ha mai saputo fare in Abruzzo in passato, nel torpore della politica agricola regionale e anche dei produttori.
Se ora arrivano i francesi a prezzi stracciati, chi deve controllare lo faccia e subito: nessuno permetta, prima di tutto, che patate non del Fucino siano spacciate come tali. Non dovrebbe essere necessario dirlo, ma è meglio alzare la voce. Spesso troppi dormono sonni troppo profondi.
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