Bisogna salvare il lago di Scanno


L’Aquila – Notizie sempre più allarmanti tornano a suscitare preoccupazione sul futuro del lago di Scanno. Secondo le ultime, riportate dai giornali, non sono servite le piogge di inizio autunno per far risalire il livello dell’acqua, da molti mersi in continuo abbassamento. Anzi, dicono a Scanno, l’abbassamento c’è ed è sempre di almeno 4 metri. Il lago perde acqua come un colabrodo.
Il bacino naturale di Villalago e Scanno (più di Villalago) ha una superficie di meno di un chilometro quadrato, ma, quel che allarma, una profondità massima di appena 32 metri. Quattro di meno negli ultimi mesi. Vuol dire che le cose si stanno mettendo male, che gli immissari non sono più sufficienti, che l’acqua si perde chi sa dove e sempre in misura maggiore.
Occorre salvare il lago, originato tra 12 e 3000 anni fa – dicono i geologi – da una frana caduta dal Monte Genzana che chiuse un lato della valle in cui l’acqua rapidamente si depositò.
Cosa sta accadendo??
Finora solo ipotesi, vaghe come sempre in questi casi. La più fondata afferma che con i terremoti del 2016 (Amatrice e altri luoghi) la frana-diga potrebbe essersi modificata, aprendosi e lasciando passare acqua.
Ipotesi logica, ma forse insufficiente. Occorrono studi coordinati e approfonditi, e conseguenti interventi decisi ed efficaci. Chi debba predisporli è, naturalmente un mistero. Per ora qualche iniziativa politica, qualche scienziato sul posto, qualche iniziativa frammentaria e incerta. Ci sarebbe da stupirsi se accadesse il contrario: siamo sempre indecisi a tutto, figuriamoci di fronte ad un lago che si svuota.
Sono finite le fantasie sulle anomalie magnetiche del 2012, sul disorientamento delle bussole e così via. Sbrigativamente si parlò di oggetti metallici sul fondo del lago, che alteravano i campi magnetici dell’area lacustre. Fantasie sul mistero, ma forse troppa fretta per archiviare l’argomento. E non parlarne più. Ma ora il mistero c’è e sembra, più che altro, un incubo.


28 Settembre 2017

Categoria : Attualità
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