L’astronomia gravitazionale è realtà confermata – Albert Einstein avrebbe sorriso di gioia
(Ndr) – Le onde gravitazionali, previste da Einstein, sono una confermata – e riconfermata – realtà. L’astronomia fa un balzo in avanti, la natura dell’ Universo ci è più chiara, o meno oscura se preferite.
Il Gran Sasso Science Institute ci fa avere un articolo di grande interesse scientifico, che riproduciamo: “Annunciata , nell’ambito del G7 Scienza a Torino, la prima misura congiunta di onde gravitazionali da parte di tre rivelatori consentendo un’accurata localizzazione della sorgente e la misura delle polarizzazioni delle onde gravitazionali.
Le collaborazioni VIRGO e LIGO (di cui fa parte il Gran Sasso Science Instatutue dell’Aquila) hanno registrato un segnale di onda gravitazionale, prodotta dalla coalescenza di due buchi neri di masse stellari: per la prima volta, il segnale è stato misurato dai due rilevatori di LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), che si trovano negli Stati Uniti, a Livingston, in Louisiana, e a Hanford, nello Stato di Washington, e dal rivelatore VIRGO, che ha sede allo European Gravitational Observatory (EGO) a Cascina, vicino a Pisa, fondato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) italiano e dal Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) francese.
“Questo è solo l’inizio delle osservazioni con la rete globale di interferometri realizzata grazie al lavoro congiunto di VIRGO e LIGO – spiega David Shoemaker di MIT, coordinatore della collaborazione scientifica LIGO – Con il prossimo ciclo di attività osservative, previsto per l’autunno del 2018, possiamo aspettarci rivelazioni di questo tipo ogni settimana o addirittura più spesso”.
L’osservazione (GW170814) dei tre rilevatori è stata registrata il 14 agosto 2017 alle 10.30.43 UTC. Le onde gravitazionali – “increspature” del “tessuto” dello spaziotempo – sono state emesse durante i momenti finali della fusione di due buchi neri, con masse rispettivamente di circa 31 e 25 volte la massa del Sole e distanti circa 1,8 miliardi di anni luce. Il buco nero così prodotto ha una massa circa 53 volte quella del nostro Sole. Ciò significa che, durante la coalescenza, circa 3 masse solari sono state convertite in energia sotto forma di onde gravitazionali.
Si tratta della quarta rivelazione di onde gravitazionali prodotte dalla fusione di un sistema binario di buchi neri. Questo nuovo evento è rilevante non solo per l’astrofisica, ma anche perché è il primo segnale di onda gravitazionale registrato dal rivelatore VIRGO, che ha recentemente completato l’aggiornamento della configurazione Advanced VIRGO.
“Con la triangolazione dei dati ricevuti da tre interferometri, è ora possibile individuare con buona precisione la posizione della sorgente dell’onda gravitazionale – afferma Eugenio Coccia, Rettore del GSSI, istituzione che fa parte della collaborazione internazionale LIGO – VIRGO – Questo momento segna una data storica per l’astronomia gravitazionale”.
L’articolo che descrive i dettagli di questa scoperta è stato accettato per la pubblicazione dalla rivista Physical Review Letters.
“Questo straordinario traguardo della fisica è per tutti noi motivo di grande soddisfazione -commenta Valeria Fedeli, Ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca – Testimonia il valore della cooperazione scientifica internazionale, chiave di volta per affrontare le grandi sfide per il progresso della conoscenza impegnandosi in uno sforzo congiunto e coordinato per raggiungere traguardi ambizioni”.
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