Rossini: almeno 4 mesi per primi risultati
L’Aquila – Primi punti fermi nell’inchiesta della Procura aquilana sui crolli e sulle vittime del terremoto. “Abbiamo cominciato a muoverci già dalla mattina successiva ai crolli e da allora non ci siamo fermati un attimo. In tutto a lavoro sono accanto a me e al pm Picuti altri 3 magistrati, ma forse ne occorreranno degli altri applicati da diverse procure. Penso che nel giro di quattro mesi potremmo arrivare a dei primi risultati”. Lo ha detto in un’intervista a ‘Epolis’ il procuratore capo della Repubblica dell’Aquila, Alfredo Rossini, che oggi ha interrogato alcune persone, fra le quali il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente (l’appuntamento era fissato dai giorni scorsi). Lo riferisce l’agenzia AdnKronos.
“A L’Aquila arriverà un fiume immenso di denaro per la ricostruzione – ha proseguito Rossini – e storicamente le mafie sono attratte dai soldi. Con Grasso non solo ci siamo sentiti ma abbiamo messo a punto anche un programma di controllo contro le infiltrazioni. Significa che tutte le imprese che vorranno partecipare alla ricostruzione, dalla più grande alla più piccola, saranno monitorate e controllate affinché non ci sia nemmeno l’ombra di un loro possibile legame con la criminalità organizzata”.
Rossini, nell’intervista a Epolis, sottolinea che intende dare ”delle risposte certe agli abruzzesi e agli italiani”. Inoltre, ridimensiona le polemiche sorte in seguito all’affermazione del premier riguardo al lavoro della magistratura come ”perdita di tempo”.
”Il giorno dopo il terremoto – sottolinea Rossini – il ministro della Giustizia Alfano mi ha contattato e insieme abbiamo fatto il punto della situazione. Il Tribunale era ed è inagibile, la Procura inaccessibile, tutti gli atti sepolti tra le macerie e c’era il rischio di una paralisi dell’amministrazione della giustizia. Bene, nel giro di 24 ore ci è stata trovata una sede e da subito abbiamo potuto riprendere l’attività nei nostri uffici. Non solo con l’inchiesta sulle responsabilità dei crolli, ma anche su tutto il resto, casi di sciacallaggio compresi. E ciò è stato possibile grazie anche al ministro, che penso abbia lavorato in stretto contatto con Berlusconi. Tempo non se n’è perso e non sarà una perdita di tempo”.
Rossini spiega inoltre a Epolis il senso della sua affermazione ”sarà la madre di tutte le inchieste”. ”Significa una cosa semplice – sottolinea il capo della Procura dell’Aquila come riferisce l’agenzia AdnKronos – che indagheremo, con dei parametri comuni e alla ricerca di una responsabilità unitaria, su tutti gli stabili in cui ci sono stati i decessi. Ma vuol dire anche che per ognuno di questi edifici trasformati in ”assassini” verranno aperte delle inchieste differenti e parallele”.
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