Ciema prima ucciso e poi riesumato
L’Abruzzo ha prima ucciso il cinema e ora si accinge a riesumarlo, tra sciolinate di gloria politica. Eravamo infatti la regione della Città in cinema di Lucci, dell’Accademia dell’Immagine (sempre di Lucci), di decine di grandi film, fiction, documentari, tutti girati in Abruzzo e sul Gran Sasso. L’elenco sarebbe lunghissimo. In parte lo siamo ancora con qualche location ogni tanto qua e là . Naturalmente, tanti anni fa, avevamo una film commission, tra le prime regioni in Italia.
Tutto morto, tutto finito. Ma la politica – che non ha memoria e spera che la gente non ne abbia – tenta adesso di ripristinare la film commissione, e di gloriarsene magari per sederci in serpa qualche personaggio che le è caro. Ai giornali viene sussurrato che ci siamo, che la legge è pronta (dopo due anni), che torneremo ai fasti del passato. Qualcosa è sicuramente meglio di niente. Ma non dimentichiamo il passato e le sue verità storiche. Molto cinema italiano è nato in Abruzzo, molta fiction tv è stata di casa. Non stanno scoprendo l’acqua calda né l’ombrello. Stanno tentando di copiare, e va bene così. Ammesso che non siano le solite chiacchiere e vanterie. Fiction politiche?
PENSIERINO 1- Giorni fa le agenzie riferirono di una lettera al sindaco in cui il capo della Perdonanza, Alfredo Moroni, ventilava dimissioni. Notizia finita nel nulla, ma non smentita. In attesa di diventare porto delle nebbie, il Comune dell’Aquila si allena come porticciolo delle nebbioline. Ma quanto costa e quanto rende la Perdonanza non lo dice.
PENSIERINO 2 - Le cronache teramane dicono che il sindaco Brucchi non si dimette, resta dov’è. Coraggio, teramani; fatevi coraggio.
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