Geologi italiani: la prevenzione parta dalle scuole
“La prevenzione deve partire dalle scuole e deve essere rivolta ai bambini”. È questa la proposta del Consiglio Nazionale dei Geologi che propone al Ministero dell’Istruzione un ‘Piano Nazionale Educativo di Prevenzione Civile’ (PNEPC) che coinvolga gli istituti scolastici, a partire dalle scuole dell’infanzia sino alla secondaria di secondo grado. Un suggerimento, che è anche un ‘grido di allarme’, pensato dai geologi qualche giorno dopo l’alluvione di Livorno. “La prevenzione deve essere mirata a fronteggiare le emergenze a cui il Paese è esposto quotidianamente” ribadiscono ancora una volta i geologi.
“La parola d’ordine – afferma Domenico Angelone, consigliere CNG – è prevenzione: la popolazione va informata sulle buone azioni da osservare in caso di calamità naturali. Ribadiamo il fatto che il Ministero dell’Istruzione dovrebbe fare un’azione rivoluzionaria, simile a quella fatta con la scuola digitale, col PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale). Non dimentichiamo che i cittadini del futuro sono i nostri bambini ed è fondamentale istruirli sia sui pericoli naturali a cui il Paese è esposto quotidianamente sia sulle procedure comportamentali in caso di codici di allarmi come quello che si è verificato nell’Italia Centro settentrionale” conclude il geologo.
Prevenzione che parte dalle scuole, ma che è rivolta anche gli amministratori. “Un’altra iniziativa cruciale – prosegue Angelone – è quella di far seguire dei corsi obbligatori di Protezione civile agli amministratori perché aiutino i cittadini in caso di emergenza. Vediamo ogni giorno come il territorio reagisce in maniera scombinata agli eventi e soffriamo di azioni che, in passato, non sono state oculate, come la cementificazione eccessiva e i corsi d’acqua tombati”.
La lotta al dissesto idrogeologico è un tema che i geologi ribadiscono da anni, ma rimangono spesso inascoltati. Ed è proprio il dissesto idrogeologico, l’argomento principale del Convegno “Valtellina 30 anni dopo”, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi, in collaborazione con l’Ordine dei Geologi della Regione Lombardia e con la Fondazione Centro Studi del CNG, che si terrà venerdì 22 settembre 2017 dalle 9.00 alle 17.00 a Morbegno presso l’Auditorium S. Antonio. L’incontro vuole non soltanto ricordare il trentesimo anniversario dell’alluvione che colpì la Valtellina e che provocò oltre 50 vittime, ma vuole fare chiarezza e ripercorrere l’evoluzione tecnica e normativa che si è raggiunta 30 anni dopo l’alluvione nonché trarre spunti di riflessione utili per il futuro e impiegare strategie innovative per un salto culturale ormai inderogabile.
(Ndr) – Un pesante monito – che resterà inascoltato – per i sindaci e le province abruzzesi, che non sono capaci neppure di esporre nelle scuole l’indice di vulnerabilità degli edifici.
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