Incendio Morrone: violenza senza precedenti
Sulmona – Scrivono i comitati cittadini per l’ambiente: “A tre settimane dall’inizio del rogo del Monte Morrone, l’incendio sembra domato anche se qualche focolaio persiste o riaffiora. E la nostra montagna mostra tutte le ferite della malvagia stupidità di criminali che hanno compiuto una violenza senza precedenti al territorio ed alla salute dei suoi abitanti.
Ma ora è la fase del dopo incendio che dobbiamo affrontare con consapevolezza mantenendo alta la guardia sulle decisioni che si intendono prendere sulla vicenda. E l’azione della politica, che preme sull’acceleratore per andare in deroga alla L. quadro n.353 del 21/11/2000, non trova assolutamente la nostra condivisione: riteniamo che la natura sappia leccarsi le sue ferite e trovare la forma a lei più consona per ristabilire il perduto equilibrio. Lasciamo che il tempo sia la sua unica terapia. Abbiamo, in questi giorni, contattato personalmente un esperto del settore per acquisire un parere tecnico ed abbiamo avuto conferma che anch’egli è orientato in tal senso.
Nessuno può escludere l’azione e gli interessi della criminalità organizzata, come riportato puntualmente dalla stampa ogni qualvolta che le Regioni più coinvolte (come Sicilia, Calabria, Campania e Puglia) diventano teatro di questi enormi roghi, che ogni anno mandano in fumo migliaia di ettari di bosco.
Ad esempio ci preoccupano gli appetiti destati dal business del legno per le centrali a biomasse. Ieri sera, nella trasmissione di Tv7 su Rai 1, è andato in onda un ampio servizio sugli incendi in Calabria dove si evidenziava che la procura di Castrovillari sta indagando sul collegamento tra incendi e centrali a biomasse: le aree interessate dal fuoco vanno ripulite entro un anno (bonificate) e tutto il legname triturato finisce in queste centrali. Triste primato per questo 2017 in cui i roghi sono aumentati del 500%, non sono stati spenti con tempestività ed in Calabria le 4 centrali a biomasse presenti, di cui la più grande è quella dell’Enel nel parco del Pollino (una quinta è in costruzione), sono tutte vicine al luogo degli incendi. Dobbiamo vigilare affinché nessun “avvoltoio del paesaggio” possa banchettare sulla catastrofe che ha colpito la nostra Valle.
Da anni denunciamo l’attacco al territorio attraverso l’insediamento di opere impattanti come il gasdotto e centrale di compressione della Snam, ma anche attraverso l’isolamento, lo spopolamento, lo sfruttamento e le spoliazioni che mirano a indebolire un’area già economicamente critica e più facile preda di speculazioni.
Siamo fermamente convinti che l’azione della politica e degli Enti preposti deve tendere, ora più che mai, a tutelare queste aree con un efficace azione di prevenzione e ad impiegare, eventuali fondi statali ed europei che saranno stanziati, nell’attività di contrasto degli incendi da effettuarsi con un presidio costante e capillare del territorio; non solo con il contributo unico, prezioso, impagabile dei volontari che si sono spesi senza tregua durante la fase di emergenza, ma anche con una strumentazione all’avanguardia altamente efficiente, in grado di fornire un buon monitoraggio delle zone verdi.
Dobbiamo vigilare anche perché gli incendi non vengono appiccati solo d’estate: risale al mese di febbraio uno degli ultimi casi di fiamme invernali che, nonostante le temperature basse, in poco tempo hanno sfigurato un ampio tratto di bosco a Solcio di Lesa (Novara), oltre che in una riserva di caccia tra Oleggio e Gattico.
Auspichiamo, che quanto emerso dal Consiglio Comunale di ieri, sia fermamente ribadito dalle Istituzioni nell’incontro previsto per il 13 p.v. Invitiamo i cittadini a partecipare alle mobilitazioni dei giorni 12 settembre, a Sulmona in piazza XX Settembre e del 13 settembre, sotto il palazzo della Regione a Pescara.
Sulmona, 10 settembre 2017
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