Incendi: minoranza comune, no a rimboschimento
Pratola Peligna – I rimboschimenti dopo gli incendi? Molti non sono d’accordo e soprattutto c’è sempre stata poca chiarezza su questo metodo, che costa e non risolve i problemi. Comporta sempre spese enormi e operazioni poco chiare. La domanda che molti si pongono è “cui prodest”? A chi giovano i rimboschimenti? Oggi gran parte del mondo ambientalista è decisamente contrario. Se si pensa all’occupazione, essa può esserci ugualmente, se si mette in piedi una seria opera di pulizia e manutenzione dei boschi.
Anche a Pratola, centro direttamente interessato alla devastazione dell’incendio sul Morrone, si manifestano perplessità . Di cui il sindaco non potrà non tenere conto.
I consiglieri di minoranza al comune di Pratola Peligna, Antonio De Crescentiis e Gaetano Di Cioccio dicono “no al rimboschimento” delle aree distrutte dagli incendi.
“Abbiamo ricevuto dal sindaco – scrivono – una lettera con la quale ci si chiede di accogliere e recepire la posizione espressa dalla maggioranza circa il tema del rimboschimento a seguito degli incendi del Morrone. Al Sindaco facciamo notare che un tema cosi delicato poteva e doveva essere discusso in Consiglio Comunale e che il fatto che non ci fosse il tempo per tenerlo prima del 13 settembre non regge. Affermiamo con forza e determinazione la nostra contrarieta’ al rimboschimento delle nostre montagne. Andando oltre le motivazioni scientifiche, che pur hanno un loro valore, riteniamo che si debba dire di no perche’ siamo convinti che questa scelta potrebbe attivare una spirale infinita e pericolosa ed ogni anno potremmo avere un incendio per poi riavere un nuovo rimboschimento e cosi’ via.
Diciamo no ad un?operazione che potrebbe rivelarsi nociva per il nostro straordinario patrimonio naturalistico e allo stesso tempo chiediamo che le stesse somme che potrebbero rivelarsi inutili vengano invece destinate ad interventi di ripristino ambientale ed a nuovi interventi di prevenzione come quelli che abbiamo gia’ eseguito negli anni scorsi con la realizzazione di fasce tagliafuoco”.
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