Bracco: aggressione carcere, “Elezione Garante prioritaria”
L’Aquila – (ACRA) – “Un altro episodio riprovevole. Un agente di polizia penitenziaria malmenato da un detenuto mentre come tutte le mattine svolgeva il proprio dovere controllando le inferriate delle celle al fine di evitare tentativi di evasione. E il risultato dell’aggressione? Quindici giorni di prognosi per un servitore dello Stato. Ciò che è accaduto sabato scorso nel carcere di Villa Stanazzo di Lanciano è inaccettabile”. Commenta con asprezza quanto si è verificato quattro giorni fa in terra frentana il Consigliere Leandro Bracco. “Se il Consiglio regionale dell’Abruzzo – si chiede Bracco – avesse finalmente eletto il Garante dei detenuti, ciò che è avvenuto a Lanciano si sarebbe potuto evitare?”. “Per onestà intellettuale – spiega l’esponente di Sinistra Italiana – dico che sarebbe stato altamente improbabile che l’aggressione non potesse accadere. Ciononostante l’episodio del carcere di Villa Stanazzo è l’ennesimo tassello di un puzzle che va a sottolineare le molteplici criticità che a tutt’oggi vivono le strutture nelle quali sono ospitate persone a cui sono state inflitte misure restrittive della libertà personale”. “Il Garante dei detenuti – evidenzia Bracco – non può ovviamente essere una figura salvifica grazie alla quale i mille problemi che affliggono le carceri e le persone che vi sono recluse trovano una soluzione immediata”. “Sono però fermamente convinto – sottolinea il Consigliere regionale – che oramai i tempi siano fin troppo maturi e che anzi sia estremamente urgente che l’aula dell’Emiciclo voti una persona che vada a ricoprire il delicatissimo ruolo di Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale”. “Prima della pausa agostana – riferisce Bracco – ho votato con convinzione la proposta di legge presentata dal collega Sandro Mariani che è andata a modificare la procedura per l’elezione del Garante stesso. Ora mi aspetto che al massimo entro novembre un professionista che abbia ovviamente competenza in materia ma anche passione per le condizioni in cui vivono sia i carcerati sia i poliziotti “.
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