Sgarbi: il rischio è creare due città aquilane


L’Aquila – A L’Aquila non ci sara’ nessuna ‘new town’ dove i nuovi quartieri si integreranno con il centro storico restaurato. Anzi. Quando sara’ avviata la ricostruzione della citta’ abruzzese gravemente danneggiata dal terremoto dello scorso 6 aprile, il rischio sara’ quello di creare due citta’: quella nuova e quella storica. Secondo Vittorio Sgarbi, L’Aquila diventera’ come Salemi, la cittadina siciliana colpita dal terremoto del Belice nel 1968 e della quale il critico e’ stato sindaco. “I nuovi quartieri che sono stati costruiti dopo il terremoto in Abruzzo -spiega infatti Sgarbi all’ADNKRONOS- non hanno nulla a che vedere con i vecchi centri storici delle citta’ danneggiate. Eppure, dal momento che presentano numerose comodita’, e’ difficile che la gente che vi abita fara’ ritorno nelle abitazioni che e’ stata costretta ad abbandonare. Proprio come e’ successo a Salemi dove il centro storico si e’ svuotato”. “La ricostruzione de L’Aquila- aggiunge Sgarbi – e’ ancora all’inizio e nessuno puo’ prevedere quando quando verra’ completata. E’ inevitabile che delle case costruite in base al principio di una ‘comodita’ stabile’ offrano numerose garanzie e spingano la gente a restarvi. Forse per evitare nuovi insediamenti sarebbe stato il caso di costruire secondo criteri di ‘comodita’ instabile’ mettendo nelle condizioni gli abitanti de L’Aquila di ritornare nelle vecchie case”. (Nella foto Vittorio Sgarbi)


22 Febbraio 2010

Categoria : Cultura
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