Zaffiri, L’Aquila piange
Chi se ne va lascia il vuoto, ma qualche volta lo si avverte di più. Ed è forse retorico, ma di certo esatto definirlo incolmabile. Nel senso che nessuno prenderà il posto di chi lascia. Nessuno potrebbe farlo, almeno al momento.
Parole che ci sembrano appropriate in morte di Mauro Zaffiri. Fra l’altro svanito anzitempo.
Zaffiri è stato prezioso nello sport, nel sociale, sul piano umano. Coerente in politica, lui rimasto legato al PCI che fu la sua fede. Lontano dal PD e da chi si è adattato o comodamente seduto sotto le nuove insegne. Immemore e ipocrita, rinnegando il passato.
Per la sua città Zaffiri fece tutto e di più, inclusa la famosa discoteca Cica Cica Boom, che gli diede guai e preoccupazioni, ostacolata da una collettività polverosa, brontolona, baciapile. Con la musica di anni migliori per L’Aquila salutiamo uno che doveva restare con noi. Ancora per molto. E invece ci lascia. Come si fa a non parlare di vuoto incolmabile? Speriamo solo che là dove si va ci sia un campionato di rugby. In maglia celestiale.
PENSIERINO – Con le calure estiva spunta qualcuno che propone di riallagare il Fucino con tutte le antenne di Telespazio. Speriamo che il caldo finisca presto: fa brutti effetti. E speriamo che chi opta per il lago non sappia nuotare.
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