UNITE TORNA “IN ORBITA”PER LA CURA DELL’OSTEOPOROSI
Teramo – Si è concluso da poche ore sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) l’esperimento SERiSM(Ruolo del Sistema Endocannabinoide nella Riprogrammazione di cellule Staminali in Microgravità) che ha portato ancora una volta nello spazio i colori dell’Università di Teramo, grazie alla partecipazione di Natalia Battista, docente di Biochimica del metabolismo alla Facoltà di Bioscienze dell’ateneo abruzzese. Il progetto SERiSM, selezionato e finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha preso parte alla MissioneVITA (Vitalità, Innovazione, Tecnologia, Abilità) ed è stato svolto in collaborazione con Monica Bari e Alessandra Gambacurta dell’Università di Roma “Tor Vergata” e Mauro Maccarrone del Campus Bio Medico di Roma.
Per Natalia Battista si tratta della terza campagna spaziale, partecipando alle ricerche della missione umana Expedition 52/53 che vede impegnato l’astronauta italiano Paolo Nespoli. E’ stata responsabile con Monica Bari dell’organizzazione e della preparazione dei campioni presso i laboratori del Kennedy Space Center (KSC) in Florida, USA, messi a loro disposizione dalla NASA.
L’esperimento SERiSM è partito, in collaborazione anche con ESA e NASA, lo scorso 14 agosto a bordo della capsula Dragon dalla storica piattaforma 39A del KSC con un vettore Falcon realizzato dalla Space X ed è stato accolto sulla ISS dal veterano astronauta italiano Paolo Nespoli. All’interno di contenitori appositamente studiati e realizzati dalla Kayser Italia srl, sono state inserite cellule staminali umane derivate da sangue periferico che, una volta raggiunta la ISS, sono state stimolate a differenziarsi in tessuto osseo grazie ad una molecola iniettata attraverso automazione elettronica programmata a terra. I campioni biologici sono stati conservati in RNA later e inseriti per mano dell’astronauta Nespoli nel MELFI (MinusEighty-degreeLaboratory Freezer for ISS).
“Le cellule – spiega Natalia Battista – verranno riportate sulla Terra il prossimo mese per esaminare il ruolo degli endocannabinoidi, molecole simili agli ormoni, nel processo di invecchiamento delle ossa. Lo scopo di questo studio è quello di capire se è possibile riuscire a programmare le staminali in modo da diventare osteoblasti, cioè cellule responsabili della formazione di nuovo tessuto osseo, al fine di aiutare non solo gli astronauti a ripristinare la perdita di densità ossea causata dal periodo trascorso in microgravità, ma anche milioni di persone che soffrono di osteoporosi.”
“E’ un momento da ricordare per l’ Abruzzo – aggiunge la docente dell’Università di Teramo – perchè oltre a SERiSM, è parte della stessa missione anche un esperimento dell’Università di Chieti-Pescara con partner l’Università dell’Aquila.”
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