In un anno oltre 75mila scosse nel Centro Italia


(dall’AGI, di Enzo Castellano) – Un anno vissuto pericolosamente. Dal 24 agosto 2016 ad oggi: oltre 75mila terremoti in Centro Italia. La gran parte dei quali neanche avvertiti dalla popolazione ma ‘letti’ invece dalle sofisticate apparecchiature del Centro Nazionale Terremoti dell’Ingv diretto da Salvatore Stramondo. Una lettura scientifica che e’ pero’ fondamentale, perche’ serve a delineare una sorta di mappatura delle profondita’ terrestri italiane, capire come e quali faglie si muovono, cercare di ricostruire e consegnare quindi alle istituzioni preposte un quadro d’insieme ai fini poi della sicurezza legata all’edificato del Paese, esistente e da mettere in piedi. Se si pensa che nell’intero 2015 i terremoti in Italia (sono tali per l’appunto anche quelli non avvertiti dalla popolazione) furono 18mila si ha idea di quale accelerazione improvvisa abbia avuto il movimento nelle profondita’ del nostro Paese. Tra i 75mila e piu’ eventi registrati dall’agosto 2016 ad oggi, 9 hanno magnitudo maggiore di 5 (compresi il 6.0 e il 6.5 registrati ad Amatrice e nell’area di Norcia); 62 tra magnitudo 4 e 5; quasi 1.100 una magnitudo tra 3 e 4. Tutti i restanti sono sotto magnitudo 3. La Rete Sismica Nazionale (RSN) e’ costituita di circa 350 stazioni di rilevazione (sismometri) distribuite su tutto il territorio nazionale. Esse sono collegate tramite connessioni satellitari alla Sala Sismica e Allerta Tsunami di Roma. Ad essa si aggiungono reti locali in aree di particolare interesse (ad esempio Etna e Vesuvio-Campi Flegrei). In fase di emergenza l’Ingv disloca reti sismiche mobili per infittire le maglie della rete nazionale.

La maggior parte dei terremoti registrati ha avuto una magnitudo inferiore a 2.0. Quelli per i quali l’Ingv effettua una comunicazione al Dipartimento della Protezione civile sono gli eventi con magnitudo uguale o superiore a 2.5, ed hanno registrato un sensibile incremento numerico rispetto al 2015. Nessun evento di magnitudo maggiore o uguale a 5.0 era stato registrato nel 2014 e nel 2015. Un altro dato: in tutto il 2016 gli eventi registrati dalla rete sismica nazionale dell’Ingv furono oltre 53.000, la gran parte di essi nel periodo dall’agosto al dicembre dello scorso anno. Ora siamo a oltre 75mila da agosto 2016 nella sola regione del Centro Italia, numeri quindi che restano molto alti, che fanno salire ancora la media. E tra questi vanno ovviamente compresi gli eventi devastanti del 24 agosto, del 26 ottobre e del 30 ottobre scorso nell’Appennino centrale, coinvolgendo tutte insieme Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. Le sole scosse del 24 agosto 2016 provocarono la morte di 299 persone. I danni della sequenza sismica cominciata allora vanno oltre i 23 miliardi di euro, secondo una stima fatta nei primi mesi. La causa dell’elevato numero di terremoti dello scorso anno e’ legata e dovuta, in grandissima parte, alla sequenza sismica di Amatrice, Norcia, Visso, iniziata appunto il 24 agosto con un terremoto di magnitudo locale Mw 6.0, localizzato in provincia di Rieti, e proseguita con altri eventi di magnitudo al di sopra di 5.0 e, soprattutto, con il terremoto di magnitudo Mw 6.5 del 30 ottobre, che e’ stato il piu’ forte mai registrato dalla rete sismica nazionale dai primi anni Ottanta, ovvero dal sisma del novembre 1980 in Irpinia e Basilicata. Da segnalare anche il terremoto di magnitudo 5.8 registrato nel mar Tirreno il 28 ottobre scorso (e chi puo’ dire se non fosse prodromo di quello da 6.5 di due giorni dopo nell’Appennino centrale…). C’e’ anche da dire che in avvio di 2016 l’Ingv aveva registrato un andamento della sismicita’ in linea con gli ultimi mesi del 2015. Infatti, la media giornaliera di eventi ‘catturati’ dalla rete e’ stata intorno a 40 terremoti, poi dal mese di agosto e’ schizzata verso l’alto, la media e’ aumentata fino a raggiungere il valore di circa 300. E addirittura ci sono stati giorni in cui sono stati registrati oltre 600 eventi. E cosi’, tirando le somme, alla fine la media giornaliera di eventi registrati nell’intero 2016 si e’ attestata sui 145. Ma se si calcola un anno da agosto 2016 ad oggi, si e’ ad una media intorno ai 210 eventi per giorno. Mentre erano stati mediamente 40 nel 2015 e 60 nel 2014, e questo fa capire quanto intensa e prolungata sia stata la sequenza sismica attivatasi nell’agosto scorso nel cuore dell’Italia.


22 Agosto 2017

Categoria : Cronaca
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