Pedaggi, problema dimenticato, domani in aula
L’Aquila – E noi paghiamo, potremmo dire facendo il verso a Totò. Paghiamo in migliaia ogni giorno il pedaggio autostradale tra la costa e l’Aquilano, mediamente 8 euro. Tra carburante e pedaggio, quindi, almeno 15-20 euro secondo il tipo di auto. Sui pedaggi autostradali c’è una interpellanza del Vice Presidente del Consiglio regionale Giovanni D’Amico, alla quale domani in consiglio regionale, a Pescara, il presidente Chiodi dovrebbe rispondere.
“Meraviglia il fatto – scrisse D’Amico lo scorso 2 febbraio – che il Commissario per la Ricostruzione non abbia valutato la ricaduta che l’ordinanza della Protezione Civile del 19 gennaio 2010 n.3843 avrebbe avuto su quei cittadini che per raggiungere il posto di lavoro, per accompagnare i propri figli, per seguire le pratiche della ricostruzione o anche solo per mantenere vivo il legame con la propria città percorrono ogni giorno tratti autostradali che collegano la loro provvisoria residenza con L’Aquila. Dal 1° gennaio 2010 si è registrato un aumento delle tariffe autostradali del 4,78%, un aumento che in quei tratti è addirittura doppio rispetto agli aumenti delle altre Autostrade d’Italia. Questo comporta una spesa media di 8,00 euro al giorno, che diventa un impegno economico non indifferente ( fra l’altro la spesa è a mala pena coperta dal contributo per l’autonoma sistemazione! Quante cose si dovrebbero fare con 200 euro al mese!!!!)
Anche fra gli utenti del servizio ARPA si stanno verificando grandi disagi a causa del fatto che non essendo più utilizzati gli autobus a due piani, si è costretti a viaggiare stipati come sardine o a far ricorso al proprio mezzo.
L’Ordinanza 3843 ha garantito l’esenzione dal pagamento fino al 31 gennaio 2010, ma dal 1° febbraio la competenza è del Presidente Chiodi quale Commissario per la ricostruzione al quale ho chiesto di intervenire con una propria ordinanza urgente per garantire la gratuità del pedaggio nei tratti autostradali A24 e A25 al fine di non aggravare ulteriormente il disagio anche morale di quei cittadini aquilani dislocati non per loro sceltala sul territorio regionale”.
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