L’estate senza Pannella


Marco Pannella è morto di maggio, ma noi lo ricordiamo il 15 agosto, come l’anno scorso. Vogliamo farlo senza retorica, senza piagnistei i, come pensiamo gradirebbe se ci fosse. A farlo dovrebbero essere politici e istituzioni abruzzesi e teramane, ma possiamo scordarcelo. Non lo faranno mai. Un po’ perché non hanno cultura e sensibilità necessarie, un po’ perché Pannella infastidisce anche da morto.
A Ferragosto spesso si presentava a Teramo, per stare vicino ai detenuti, come i suoi seguaci fanno ancora oggi nelle carceri italiane. Oggi sarebbe bastato un pensiero, da parte della città di Teramo, visto anche che Pannella risposa in città. La sua città.
Le battaglie civili in Italia sono ancora tutte da combattere, perché siamo spesso un posto arretrato e fortemente imperfetto. Dunque, Pannella le ha cominciate, ma non le ha vinte. Era questa la bellezza del suo impegno, strenuo, convinto, indifferente all’indifferenza dell’Italia verso tutto ciò che è buono, giusto, sociale, democratico, onesto. Marco sorrideva (un po’ mefistofelico) e predicava, tentava di fare dell’Italia qualcosa di migliore.
Coerente che oggi l’Italia stenti a ricordarlo. Specie nella baraonda pacchiana, sgangherata, violenta e bisunta del Ferragosto.

PENSIERINO – Lettori attenti e memori ci ricordano tra le donne più sexy del cinema la Lollobrigida in Pane Amore e Fantasia, Silvana Mangano in Riso Amaro, Anna Maria Ferrero in Terza Liceo, Charlotte Rampling in Portiere di Notte. Rita Hayworth nel ballo di Gilda.
Forza, suggeritene altre. Ricordarle sarà comunque un bel pensiero.



15 Agosto 2017

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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