Lettere dalla Marsica – Sanità a cialtroni
Da Tagliacozzo riceviamo: “Caro direttore,
per sintetizzare in una sola battuta lo stato in cui versa il servizio ospedaliero nella Marsica, dove sulla carta operano un ospedale importante (Avezzano) e due piccoli presidi (Pescina e Tagliacozzo), viene opportunamente in soccorso il formidabile aforisma di Ennio Flaiano, quello che con fine sarcasmo sentenzia come talune situazioni siano gravi ma per niente serie. Nella Marsica continua la falcidie di reparti. L’ultimo a cadere sotto la scure di Paolucci e Tordera è quello di urologia. Servizio sospeso – si afferma – a carattere provvisorio. Nè più nè meno come la neurochirurgia. Nelle espressioni martellanti affermate in qualsiasi occasione dalle cosiddette alte sfere sanitarie, si ripete come un mantra la parolina magica: qualità. Si chiudono o si accorpano i reparti per offrire la migliore qualità del servizio. Nessun riferimento alla sicurezza del malato, nessuna importanza alla dovuta assistenza che gli dovrebbe essere garantita. L’ospedale di Avezzano è agonizzante, i piccoli presidi di Pescina e Tagliacozzo muoiono per consunzione. I malati vengono smistati in ogni dove come pacchi postali a causa della mancanza di posti letto. Finito lo stato di diritto. Non si può più assistere inermi ai pietosi spettacoli di malati e parenti, soprattutto i meno abbienti, che non hanno possibilità di spostarsi per curarsi adeguatamente o per essere assistiti altrove. Politici cialtroni, managers genuflessi alla politica politicante per non perdere i lauti incentivi previsti dalla funzione. Ancor più grave il comportamento di tutti i sindaci marsicani che continuano a farsi prendere per il naso da “personaggetti” insignificanti, anzichè tuonare a brutto muso contro di essi e difendere i sacrosanti diritti di 130000 persone che hanno affidato loro questo precipuo dovere.
Con viva cordialità, Reno Giovagnorio – Tagliacozzo –
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