Lettere – Il Paese della “semplificazione…”
L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Piccola premessa. La signora Madia, madrina dell’assorbimento, da parte dei Carabinieri, del corpo della Forestale, non ha ovviamente avuto una folgorazione sulla via di Damasco ma e’ stata certamente “supportata” (termine orribile nella patria della lingua italiana) da un gruppo di collaboratori. Su questo non ci piove. Che siano anche esperti su quanto stavano progettando lo escluderei a priori, visti i pessimi risultati ottenuti dei quali il paese paghera’ a lungo le conseguenze. Se e’ lecito un paragone, la geniale operazione somiglia a quella attuata nella sanita’, non certo fiore all’occhiello della nazione. Qui, nella logica della semplificazione, ergo del risparmio, si accorpano reparti, che tra loro hanno in comune solo il corridoio d’ingresso, si eliminano i “primari” (vedi la lingua italiana? Primario gia’ dava l’idea di uno piu’ esperto degli altri) e si inventano i direttori, come nelle orchestre dove suonano strumenti diversi ma esce fuori buona musica. Nella sanita’ non e’ la stessa cosa, purtroppo.
Ma torniamo alla cura dimagrante per la Forestale. Un fuoristrada ai volontari di borgoX, un’autobotte chiusa in garage, qualche elicottero, che non volava neppure prima per risparmiare, “gattonato” e portato gnau gnau chissa’ dove, e gli uomini spalmati qui e la. Per aumentare le competenze di chi li riceve, dicono. Come se una caposala di chirurgia venisse passata al reparto geriatria per alzarne il livello.
Ma neanche questo e’ il punto. Perche’, visto che fuor di dubbio resta la scelta sballata, ci sarebbe da chiedersi chi sono, con nomi, cognomi, numero di scarpa ecc, quelli che senza capirci molto, visto l’esito, hanno firmato per assecondare la ministra semplificatrice. Certamente in buoni rapporti col governo, al quale poi, quali tribuni della plebe afflitta, chiedono conto. Di che, di grazia?
Franco Taccia
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