M5S: rispettare voto cittadini sul progetto di fusione “Nuova Pescara”
Pescara – (F.C.). “Sono passati circa tre anni da quando la maggioranza dei cittadini di Montesilvano, insieme a quella di Pescara e Spoltore, si espresse a favore della fusione dei tre comuni. Lo fece superando le ideologie, i campanilismi, senza paura di perdere la natura delle proprie radici e la propria identita’, mai messe in discussione. Essi avevano capito che accettando la fusione, i cospicui contributi statali previsti sarebbero stati vero e proprio ossigeno per i disastrati bilanci comunali”. Lo affermano in una nota i consiglieri comunali grillini di Montesilavano Paola Ballarini, Cristhian Di Carlo e Gabriele Straccini spiegado che invece “le proposte di legge (una del M5S) giacciono tristemente nei cassetti della commissione regionale, che si e’ riunita una sola volta senza produrre alcunche’” per cui “la volonta’ popolare e’ spudoratamente ignorata, come spesso accade a tutti i livelli istituzionali”. “A Montesilvano – spiegano i tre esponenti politici – abbiamo piu’ volte provato a sollecitare i politici locali, chiedendo di fare quantomeno pressione sui loro referenti partitici affinche’ l’iter potesse sbloccarsi. Per tutta risposta, e in barba a quanto espresso dalla maggioranza dei concittadini, abbiamo ottenuto uno sprezzante diniego, mascherato dalla promessa di una fantomatica ‘grande Montesilvano’ che in decenni di cattiva politica non sono stati capaci di costruire. A Montesilvano per eleggere il sindaco sono bastati poco piu’ di 9500 voti. La fusione dei tre comuni e’ stata legittimata da ben 13.719 votanti, molti di piu’. Non e’ quindi abbastanza per legittimare una volonta’ popolare?”, chiedono sottolineando che “i cittadini sanno cosa c’e’ che dietro queste resistenze” e “lo capiscono quando vedono i politici dividersi e lottare per gli assessorati”. Uno studio di fattibilita’ – si legge nella nota del M5S – indica che con la fusione ci sarebbe nei tre comuni un risparmio da organi e staff politici di circa 1.3 milioni di euro annui. Ora ad aumentare la nostra rabbia e quella di chi si espresse a favore della fusione, e’ arrivata la notizia che il fondo di premialita’ per la fusione e’ stato incrementato ulteriormente di un milione di euro annui, per il 2017 ed il 2018. Qui si sta cioe’ decidendo deliberatamente di rifiutare un aiuto economico fondamentale per i cittadini, costretti a pagare tasse sempre piu’ alte in cambio di servizi sempre piu’ scarsi. A chiedere la fusione, recentemente si sono uniti in una associazione ordini professionali e istituzioni come Adiconsum, Codacons, Confartigianato, Cna, Confcommercio, Confesercenti, Coldiretti, Confindustria, l’universita’ d’Annunzio Chieti-Pescara. Tutti uniti per chiedere la 19esima citta’ piu’ grande di Italia.
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