Cospa replica a Ferdinando Lattanzi
Ofena – Scrive Dino Rossi del Cospa: “È apparso subito dopo l’incendio una foto sul quotidiano Il Centro, con scritto: parla da sola la foto pubblicata, facendo intendere che il fuoco sia partito da una postazione sotto l’abetina di Campo Imperatore. Su quanto fotografato e pubblicato, ci preme fare chiarezza. L’accampamento era maggiormente composto da allevatori, gente che vive la montagna da sempre, molto prima della nascita del parco e del fotografo provetto. Si può notare benissimo la cura e le precauzioni intraprese per cucinare il cibo.
L’area completamente ripulita da erbacce secche, acqua per ogni evenienza, i pentoloni con i fornelloni su un’area cementificata posta su un canalone per contenere lo scorrimento delle acque in inverno. In quell’area l’erba è rara, in quanto la superficie è molto ghiaiosa, quindi pericoli di incendio non ce ne sono. Infatti, quell’area non è stata lambita dalle fiamme come vuol far credere l’autore della foto e divulgatore di notizie false. Tale Lattanzi lo sa benissimo, ma preferisce mentire.
Invece la zona interessata da dove è partito il fuoco è ben altra e ci teniamo a inviare le prove fotografiche in modo tale da fornire un quadro chiaro ai lettori e alle istituzioni latenti. Il fuoco è partito lungo la strada, appena passato il bivio per L’Aquila direzione Campo Imperatore su un manto erboso molto alto a causa della mancanza di animali al pascolo, contrariamente a quanto denunciato da alcune società fantasma. Ancora una volta si assiste ad attacchi gratuiti al turismo montano come moto raduni e camper. Un turismo che non accenna a diminuire, nonostante la crisi, ma a quanto pare, qualcuno lo vuole affondare con dichiarazioni mendaci, pur di avere visibilità per la sua attività di guida turistica. Teniamo a precisare al sig. Lattanzi che la montagna è di tutti e non solamente di quattro persone che vogliono passeggiare e cercare di arrivare in vetta. Manca che questa montagna venga chiusa anche in estate, visto che in inverno lo è già per la viabilità che nessuno si preoccupa di rendere accessibile appena fanno due fiocchi di neve. Purtroppo, il tutto è legato all’andamento climatico e da un colpo di vento che ha rovesciato la” fornacella” dei malcapitati. Non ci dimentichiamo che in alta quota, come è accaduto qualche anno fa sul versante sud di campo imperatore, un incendio avvenne anche per causa naturali. Un attacco mediatico ancora una volta si registra in queste zone, dove le aziende faticano a restare in piedi, tanto allarmismo per fenomeno che nel giro un paio di anni non ci saranno tracce del rogo.
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