Pecorino e Pecorini, la forza di rinascere e migliortare
DECENNALE: DA FARINDOLA LA SFIDA RESILIENTE RILANCIARE IL TERRITORIO -
Farindola – . Altro che la solita sagra: è ormai questo il motto di Pecorino & Pecorini, rassegna enogastronomica che quest’anno festeggia il decennale e immerge nuovamente Farindola in tre serate di delizia e divertimento e si propone come “sfida resiliente e positiva” per il rilancio di un territorio tristemente segnato.
Da venerdì 11 a domenica 13 agosto, il borgo ai piedi del Gran Sasso orientale darà vita per tre serate a un viaggio nel gusto e nella tradizione: sapori antichi che si incontrano e si sposano tra i vicoli del centro storico, all’insegna del connubio tra il formaggio Pecorino, tesoro farindolese unico al mondo, e la selezione del miglior vino Pecorino prodotto da oltre 20 cantine della regione. Una kermesse apprezzata, lo scorso anno, dalle circa 5mila persone che hanno affollato Farindola in 3 serate.
Un format improntato all’alta qualità, al centro anche del convegno che questa mattina, mercoledì 9 agosto, si è tenuto sul lungomare di Pescara, al Saturno Beach Club. “Accoglienza e qualità: strumenti per lo sviluppo del turismo abruzzese”, è il titolo del dibattito, moderato dall’esperto enogastronomo Gianluca Marchesani, che ha visto gli operatori del settore turistico discutere le possibilità di sviluppo derivanti da un’accoglienza orientata all’eccellenza, dalle cime del Gran Sasso fino alle rive dell’Adriatico.
«Pecorino & Pecorini – ha rimarcato Luca Labricciosa, presidente dell’Associazione Culturale La Zanzara, organizzatrice dell’evento – è l’esempio di ciò che dovrebbe essere l’esperienza globale da far vivere a chi visita i borghi d’Abruzzo: un tour del centro storico di Farindola accompagnato dalle degustazioni dei prodotti più tipici del territorio, mentre nei ristoranti e nelle strutture alberghiere ci sarà un’accoglienza vera e propria, mirata a far innamorare i turisti dei luoghi e delle persone. Un turismo d’alta qualità, ben lontano da modelli purtroppo attuali che lasciano il turista privo di un itinerario, libero anche di creare danni all’ambiente e al paesaggio. Eventi come questo propongono un modello nuovo che possa dare quello slancio che il turismo regionale non ha mai avuto, dedicato sia agli stranieri che a quegli abruzzesi che non conoscono bene l’Abruzzo. È assurdo che il solo il 7% del PIL regionale sia prodotto dal turismo: bisogna andare oltre la semplice scampagnata e accompagnare la visita turistica con attività quali degustazioni e visite guidate nei borghi o escursioni in trekking o a cavallo».
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