Incendio Fonte Vetica, misteri, silenzi e inefficienze: muto il Parco, interroga la Pezzopane
GLI AQUILANI SDEGNATI PER IL FUOCO SULLA LORO MONTAGNA CHE ORA COLPISCE – ANCHE IL VERSANTE PESCARESE – NESSUNO SPERI IN TARALLUCCI E FINO –
L’Aquila – Nessuno si illuda che il fuoco finisca a tarallucci e vino o che paghino solo pochi incoscienti con un barbecue. La responsabilità vanno cercate e trovate anche salendo in alto e guardando all’ organizzazione della fiera ovina e delle misure di prevenzione, sorveglianza e sicurezza.
sono davvero molti punti oscuri sull’incendio a Fonte Vetica, sulla prevenzione e i controlli (che evidentemente non c’era, nonostante la presenza di migliaia di persone). Comne possono delle persone usare un barbecue in un ambiente riarso e siccitoso, ai margini di boschi senza piogge da mesi?
Ha colpito la spropositata reazione contro un piccolo raduno di motociclisti a Camo Imperatore, e le migliaia di auto arrivate lassù per la fiera ovina, spintesi ovunque, tra un brulicare per persone che evidentemente facevano ciò che volevano.
L’incendio in atto è disastroso e potrebbe rivelarsi una catastrofe ambientale sul Gran Sasso.
Per ora il solo a tacere come una statua di gesso è il Parco del Gran Sasso, nel cui territorio divampa l’incendio. Neppure una nota, un commento, delle decisioni, delle iniziative. Solo silenzio. Siamo certi8 che questo parco serve a qualcosa?
Ecco la reazione della senatrice Sefania Pezzopane, che annuncia una interrogazione. Speriamo che serva a farci sapere cosa è successo…
Un’interrogazione urgente per verificare le responsabilità dell’incendio scoppiato a Fonte Vetica lo scorso fine settimana, in concomitanza della rassegna annuale degli ovini. La sta preparando la senatrice Stefania Pezzopane ,che dopo l’incendio di Aragno torna nuovamente ad incalzare il governo sulla questione.
“Siamo ancora scossi dall’incendio di Aragno, che subito dobbiamo fare i conti con altri roghi in ogni angolo della Regione e nell’aquilano, a Preturo, nei Parchi nazionali e regionali e a Fonte Vetica. In particolare quest’ultimo lascia interrogativi inquietanti.
Bisogna far luce su numerose questioni, prima fra tutte quali e quante misure di sicurezza fossero state adottate per un evento di tali dimensioni- dichiara la senatrice-E’ chiaro che le responsabilità materiali sono di chi, violando ogni norma, ha acceso un fuoco dove è assolutamente vietato. Siamo in zona Parco e i divieti sono presenti ed indicati ovunque. Responsabilità che vanno accertate e punite senza sconti.
Tuttavia vanno acclarate anche altre responsabilità. E’ possibile che in una manifestazione così grande, che richiama migliaia di persone, non fossero presenti autobotti, uomini e mezzi per prevenire e spegnere incendi? Perché il tavolo tecnico le avrebbe escluse? Come è possibile che ci siano dei mezzi per lo spegnimento di incendi acquistati dal Ministero dell’Ambiente fermi in un garage, che non vengono ancora assegnati ai parchi? L’Abruzzo brucia, non possiamo permetterci il lusso di negligenze, imperizia, distrazioni o rallentamenti burocratici. Particolarmente dolorosa la notizia di un’indagine nei confronti dei Vigili del fuoco volontari a Ragusa, che avrebbero volutamente appiccato fuochi. Un vero orrore e certamente un caso isolato e da accertare, ma che dimostra esplicitamente che c’è chi, come accade per il terremoto, opera per favorire incendi e per lucrarci sopra. Il governo deve intervenire subito. Restano da chiarire alcune criticità nel passaggio di competenze sullo spegnimento degli incendi boschivi dal Corpo Forestale ai Vigili del Fuoco e bisogna dotare i Vigli di maggiori mezzi e di più uomini. Ma vanno previste anche pene più stringenti per chi accende i roghi, sia per imperizia o negligenza, sia per un disegno criminale”.
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