Sospiri e Febbo: ennesima umiliazione per il mondo venatorio
L’Aquila – (com) – La proposta di Calendario Venatorio 2017/2018 pubblicata sul sito dalla Regione Abruzzo umilia i circa 15mila cacciatori abruzzesi, ingiustamente penalizzati rispetto a quelli delle Regioni limitrofe, prevedendo insensate e punitive limitazioni temporali dell’esercizio venatorio, con aperture notevolmente ritardate e chiusure anticipate rispetto alle leggi vigenti in materia, causando pesanti ricadute anche sull’economia regionale. Si continuano a proteggere specie dannose per le colture agricole, come la Gazza e la Cornacchia Grigia, provocando gravi danni alle produzioni vitivinicole ed olearie, fiore all’occhiello della nostra Regione.
La Direzione Regionale e l’Assessorato hanno infatti completamente abdicato alla propria funzione, rinunciando ad esercitare il potere discrezionale che consentiva scelte confortate da copiosi dati scientifici raccolti negli anni precedenti, grazie al lavoro svolto dagli Ambiti Territoriali di Caccia in collaborazione con la Regione, e limitandosi a redigere una proposta di calendario venatorio che scippa quasi due mesi di attività agli abruzzesi, evidentemente ritenuti cacciatori di serie “B” rispetto ai colleghi delle Regioni confinanti. Disattendendo, inoltre, quelle che sono da sempre le indicazioni delle Associazioni Venatorie ed Agricole.
L’Assessore Pepe ha mostrato grande superficialità rispetto ad un tema molto delicato e notevolmente sentito da tutte le categorie coinvolte. Infatti sarebbe bastato riprendere l’ultimo calendario approvato dall’allora Assessore Febbo, che se pur perfettibile, non ha mostrato criticità ed ha garantito un corretto equilibrio tra le esigenze di tutela della fauna ed il proficuo esercizio venatorio.
In questi giorni sono riemerse le problematiche relative alla mancata approvazione da parte della Giunta Regionale del calendario venatorio, come previsto dall’articolo 43 della L.R. 10/2004 “La Giunta regionale, sentita la Consulta regionale della caccia e previo parere dell’OFR, pubblica entro e non oltre il 15 giugno, il calendario e le norme regolamentari per l’intera stagione venatoria nel rispetto di quanto stabilito dalla vigente normativa”, non consentendo l’avvio del periodo di addestramento dei cani perché previsto 30 giorni prima l’apertura della caccia.
A questo punto, se dovesse essere confermata questa proposta di calendario, il mondo venatorio si troverebbe per il terzo anno consecutivo ad essere offeso da un’inadeguata Giunta Regionale.
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