Il caldo infuria, il Sole liquefa
LA PRESA IN GIRTO DEI BOLLINI ROSSI –
L’Aquila – Viviamo in una collettività che non può fare a meno di mostrarsi ridicola in ogni momento delicato dell’anno. Quando il caldo infuria, come adesso e il Sole liquefa, rispunta la pantomima dei bollini rossi. Qualche burocrate ministeriale chi sa dove imboscato al fresco del condizionatore spara raffiche di bollini rossi da appiccicare sui nomi di alcune città . Oggi e domani tocca anche all’Abruzzo, dove Pescara è sicuramente bollinata, mentre i 37 gradi dell’Aquila ai ministeriali sembrano pochi. Quindi niente bollino.
Ora, quando fa caldo davvero, persino un cronista tv ha capito che importa la temperatura sul posto, indicata dai termometri e dai digitali delle farmacie e delle banche. Non sarà un dato preciso e scientificamente rilevato su dati medi, ma indica una situazione e un dato sicuro in quel momento.
Quanto ai bollini rossi, sono talmente ridicoli che finanche un burocrate, cioè una persona di mente solitamente (non sempre) non brillante e agile, potrebbe rendersene conto.
Che senso ha affibbiare il bollino rosso a Pescara ma non a Montesilvano o a Spoltore? Cosa c’Ã su Pescara, la campana di vetro?
Ancora: è profondamente sciocco dare il bollino rosso sempre alle stesse località , dimenticandone sempre altre. Sulmona boccheggia da giorni a 36 gradi ma il bollino rosso non lo ha. Fa caldo, infatti, secondo i ministeriali, solo dove esiste il capoluogo di provincia…
Infine, l’elenco dei bollini rossi è irreperibile, quasi misterioso. Il ministero come sempre è incapace di comunicare correttamente. Specie nei week end e durante i ponti festivi. Dovrebbe informare le città una per una, o almeno le regioni. che spesso – come l’Abruzzo – sul piano comunicativo non esistono. Specie per quanto riguarda la sanità e la protezione civile.
Come sempre, pagliacciate.
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