Prodotti tipici aree terremotate: li acquista più di un italiano su tre
L’Aquila – (F.C.). Acquista prodotti tipici del territorio piu’ di un italiano su 3 (36%) che in vacanza ha deciso di fare visita alle aree colpite dal terremoto durante l’estate. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione dell’inizio della raccolta della Lenticchia di Castelluccio a indicazione geografica protetta (IGP) in localita’ Pian Grande a Castelluccio di Norcia dove centinaia di agricoltori si sono dati appuntamento. L’acquisto di prodotti tipici locali e’ – spiega la Coldiretti – una delle forme piu’ diffuse di solidarieta’ attraverso la quale gli italiani hanno voluto esprimere la propria vicinanza alle popolazioni terremotate nell’ultimo anno. Una attenzione importante in occasione dell’estate in cui si prevede che circa sei milioni di italiani trascorreranno un po’ di tempo nelle aree colpite dal terremoto. Il 32% dei turisti – sottolinea la Coldiretti – ha scelto di rimanere per 1 o 2 giorni, il 27% per 3 o 4 giorni, il 14% per 5 o 6 giorni il 16% per una settimana o piu’ mentre l’11% senza pernottare. La ripresa dell’offerta turistica delle zone terremotate che fonda il suo successo sulle sinergie tra cultura, ambiente e qualita’ alimentare – continua la Coldiretti – e’ essenziale per le campagne. Secondo il monitoraggio della Coldiretti la maggioranza degli agriturismi colpiti si e’ attrezzata per la stagione estiva. Nei 131 comuni del cratere colpito dai terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat, operano 444 agriturismi dei quali 42 in Abruzzo, 40 nel Lazio, 247 nelle Marche e 115 in Umbria. “Il ritorno dei turisti italiani e stranieri e’ determinante per chi come gli agricoltori e’ rimasto a presidiare queste terre ferite e abbandonate dall’esodo forzato”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare l’esigenza che “la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo”. Proprio per sostenere la ripresa in tale direzione – sottolinea la Coldiretti – agricoltori e allevatori, al prezzo di mille difficolta’ e sacrifici, hanno lavorato duro per garantire la produzione della maggior parte delle tipicita’ che hanno reso note queste zone famose in tutto il mondo. Dalle lenticchia di Castelluccio al pregiato formaggio pecorino la cui produzione e’ stimata in calo del 10-15% con gli animali che dopo lo stress da terremoto stanno ora subendo quello da caldo, che ha causato la diminuzione delle quantita’ di latte raccolto nelle stalle. In flessione anche la produzione dei tipici salumi di queste aree, dal guanciale al prosciutto, fino al ciauscolo, ma anche dei cereali come grano e farro. Procede anche l’opera di ricostruzione e a undici mesi dalla prima scossa sono state realizzate e rese operative il 55% delle stalle provvisorie necessarie per ospitare gli animali “sfollati” a causa del crollo delle stalle, secondo il monitoraggio della Coldiretti dal quale si evidenzia anche che sono stati realizzati anche il 53% dei fienili provvisori necessari nelle campagne dove durante l’inverno si e’ verificata una vera strage di oltre diecimila animali morti, feriti e abortiti nelle aree del terremoto per l’effetto congiunto delle scosse e del maltempo che hanno fatto crollare le stalle e costretto gli animali al freddo e al gelo, con decessi, malattie e diffusi casi di aborto. Proprio per sostenere le imprese terremotate – conclude la Coldiretti – e’ partita la piu’ capillare iniziativa di solidarieta’ mai realizzata fino ad ora con la consegna gratuita del gasolio necessario per effettuare le operazioni necessarie. L’operazione prevede la distribuzione alle aziende agricole terremotate di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo.
Non c'è ancora nessun commento.