Mare: Goletta Verde, in Abruzzo 5 punti su 8 fortemente inquinati
Pineto – Su otto campionamenti eseguiti lungo le coste abruzzesi, in corrispondenza delle foci di fossi e fiumi, e sulle spiagge, cinque sono fuori dai limiti di legge, risultando “fortemente inquinati”. E’ quanto emerso dal monitoraggio svolto dall’equipe tecnica di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente, presentato questa mattina in conferenza stampa a Pineto (Teramo). Hanno partecipato Katiuscia Eroe, portavoce Goletta Verde, Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo, Mario Mazzocca, sottosegretario alla Giunta della Regione Abruzzo, Dino Pepe, assessore regionale all’Agricoltura e Contratti di Fiume, Leone Cantarini, presidente AMP Torre del Cerrano, Paolo Trentini, portavoce, Sindacato Medici Italiani. I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente il 25 e 26 luglio. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e sono considerati come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di piu’ del doppio tali valori. Oltre al tradizionale prelievo nei pressi della foce del fiume Vibrata, in localita’ di Villa Rosa di Martinsicuro ad Alba Adriatica, che ha confermato una situazione invariata rispetto agli anni scorsi a causa della presenza di scarichi non depurati o illegali, risultando “fortemente inquinato”, i tecnici di Goletta Verde hanno campionato tre punti in provincia di Chieti. In particolare, sono risultati “fortemente inquinati” la foce del canale in localita’ La Foce a Rocca San Giovanni, e Foce Fiume Feltrino, in localita’ Marina di San Vito nel Comune di San Vito Chietino; entro i limiti, invece, la spiaggia fronte fosso del Diavolo, in localita’ Dragone, nel Comune di Torino di Sangro. In provincia di Pescara, invece, su tre punti campionati, due sono risultati “fortemente inquinati”: la foce fosso Vallelunga a Pescara e quello in corrispondenza della spiaggia presso Traversa IV a 100 metri a Sud del fiume Saline a Montesilvano; “entro i limiti”, invece, il giudizio emerso dai prelievi effettuati sulla spiaggia in corrispondenza di Piazza I Maggio a Pescara.
In provincia di Teramo, due i punti campionati: la foce del Fiume Cerrano a Silvi Marina, risultato “fortemente inquinato”, e e la spiaggia di fronte Via Thaon, sul Lungomare Zara a Giulianova, “entro i limiti”. Secondo Legambiente, inoltre, “nei punti monitorati non si puo’ certo dire che i bagnanti vengano poi informati a dovere. La cartellonistica in spiaggia e’ quasi inesistente, anche se obbligatoria per legge da tre anni per i comuni costieri: informativa che ha la funzione di informare i cittadini sulla qualita’ del mare (in base alla media dei prelievi degli ultimi 4 anni), i dati delle ultime analisi e le eventuali criticita” della spiaggia stessa”. Tema centrale di questa edizione di Goletta Verde e’ anche l’inquinamento da marine litter. “Il 10% dei rifiuti – sostiene Legambiente – presenti sulle spiagge italiane proviene, infatti, dagli scarichi dei nostri bagni. Rifiuti buttati nel wc che raggiungono il mare, anche a causa di sistemi di depurazione inefficienti, minacciando la fauna marina”. Il 9 per cento di questi rifiuti spiaggiati e’ costituito da bastoncini per la pulizia delle orecchie che vengono buttati nei wc. In sole 46 spiagge lungo la penisola sono stati trovati quasi 7mila cotton fioc (monitorate da Legambiente tra il 2016 e il 2017 con l’indagine Beach Litter), in pratica due bastoncini per le orecchie ogni passo tra la sabbia. Infine, anche quest’anno il Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati e’ main partner della campagna estiva di Legambiente. In Abruzzo nel 2016, il Consorzio ha raccolto 2.765 tonnellate di oli usati. “Nella regione verde d’Europa – hanno detto i rappresentanti di Legambiente – la sfida della depurazione va vinta. Bisogna accelerare sull’impiego delle risorse di circa 270 milioni di euro messe in campo negli ultimi anni dalla Regione per risolvere questo annoso problema. Occorre anche una maggiore sinergia con i Comuni per accelerare e chiudere i lavori sulle infrastrutture individuate ma anche un’azione piu’ forte e ampia sui Contratti di Fiume, senza dimenticare la rapida approvazione della nuova legge regionale sui fiumi, da troppo tempo in stallo”.
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