Roma punta ancora su acqua Reatino-Aquilana
L’Aquila – Roma è ancora a secco, per la dissennata politica dei gestori della sua acqua, e il lago di Bracciano diventa una pozzanghera melmosa. Ed ecco rispuntare i progetti sull’acqua reatina e aquilana. Si parla, infatti, di una nuova grande captazione dalle sorgenti del Peschiera, che già alimentano con ottima acqua mezza capitale. E non da poco tempo.
L’acqua abbondante del Peschiera viene succhiata da Roma, alla quale certo non bastano più i dieci-undici acquedotti storici. Alcuni dei quali captano già da secoli dal Carseolano o e dai monti Simbruini.
In tre anni verrebbe raddoppiata la conduttura del Peschiera, invece di pensare a interventi razionali sulla rete idrica romana, che perde il 40 per cento dell’acqua erogata.
Il Peschiera e altrifiumi si alimentano dal sistema montuoso di Monte Nuria, circa 12900 metri, tra Antrodoco, , Castel Sant’Angelo e la provincia aquilana. Nel versante aquilano del Nuria si trovano diverse altre cime e altopiani, tra i quali quello di Rascino, al quale si arriva da Sella di Corno. Luoghi ben noti dagli anni del terrorismo, dopo il 1970. Al Nuria si arriva da Antrodoco ed è una splendida passeggiata. Tutta la catena è ricca di acqua, in gran parte aquilana. La daremo a Roma, invece di pretendere che non sprechi la tanta di cui dispone per gettarla via nel sottosuolo? (Nella foto l’altopiano di Rascino)
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