Ecosistema e biodiversita’ aree appenniniche: dati presentati a Guardiagrele
L’Aquila – (F.C.). Il progressivo aumento delle temperature, muta l’ecosistema dell’Appennino: le piante legate a climi piu’ caldi tendono a colonizzare le quote piu’ elevate, a danno di quelle adatte a situazioni piu’ fredde, che regrediscono. La conferma arriva dai dati raccolti da esperti e appassionati della montagna sul Gran Sasso e sulla MAjella, presentati a Giardiagrele. All’iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, carabinieri Forestali, universita’ del Molise e gli Enti dei Parchi nazionali del Gran Sasso e della Majella, associazioni ambientaliste. E? così confermata la preoccupante tendenza, in corso da ormai vent?anni, all?adattamento all?aridita’ delle comunita’ vegetali d?alta quota, nelle quali e’ in corso un processo di graduale degenerazione, con forte diminuzione delle rare specie adattate ai climi piu’ freddi e l?invasione di quelle piu’ termofile. Durante i rilevamenti compiuti nelle aree Lter del Gran Sasso e’ stata accertata la presenza di ben cinque specie che, provenienti da quote minori, stanno invadendo le preziose praterie di altitudine, habitat protetti in modo prioritario dalla Direttiva Habitat dell?Unione europea. All?Orchidacea Gymnadenia conopsea, che ha colonizzato le aree di rilevamento del Monte Portella gia’ dal 2014, si sono ora aggiunte altre quattro specie (tra le quali il Trifolium pratense, giunto fino a 2300 metri di quota), confermando una chiara tendenza all?adattamento all?aridita’ delle comunita’ vegetali d?alta quota, nelle quali e’ in corso un processo di graduale degenerazione, con forte diminuzione delle rare specie adattate ai climi piu’ freddi e l?invasione di quelle piu’ termofile. Questo a causa degli effetti del generale cambiamento climatico osservato in tutta l?Italia Centro-Meridionale negli ultimi 50-60 anni che, in alta montagna, si esprime soprattutto attraverso la forte riduzione della durata del manto nevoso. I circa 50 iscritti all?iniziativa hanno partecipato attivamente ai due BioBlitz del Gran Sasso e della Majella ed hanno percorso 30 chilometri a piedi, superato 1500 metri di dislivello ed attraversato tre Stazioni di ricerca Lter. Durante i due BioBlitz sono state censite complessivamente 200 specie vegetali, 120 di insetti, 40 di uccelli e 5 di mammiferi. Alcune delle specie di insetti trovate non erano state mai prima osservate in Abruzzo, mentre molte altre sono ancora in corso di determinazione.
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