Lettere – Ricostruzione, L’Aquila modello da … evitare
L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Dopo otto anni durante i quali siamo stati martellati da propaganda, da chiacchiere, da incursioni di gentarella di ogni colore politico venuta a pavoneggiarsi, da elogi e sbrodolamenti verso chiunque abbia avuto ruoli decisionali ( tutti bravi, tutti buoni, tutti efficientissimi, qualcuno addirittura in odore di santita’ o almeno meritevole delle chiavi della citta’) e dopo la scoperta che le mitiche case “fatte” dal premier (qualcuno crede ancora con risorse proprie) in molti casi sono state fatte con la saliva, con crolli di balconi e sgomberi a go/go, ora si mormoricchia sulla “solidita’ ” del Teatro e oggi anche della chiesa di Tione. E chissa’ di quanto altro ancora. Ma chi cavolo doveva controllare ogni giorno, ogni ora; che i miliardi dei contribuenti venissero spesi bene? Il paese delle matrioske, dove non si sa mai cosa e chi c’e’ “dentro” e chi siano gli autori o i responsabili delle cavolate. Solo chiacchiere, come quelle sul ponte Belvedere, prima condannato all’abbattimento, poi miracolato e bisognoso solo di cure, poi pronto ad essere curato e a distanza di pochi mesi dagli ultimi bollettini medici ancora immobilizzato a letto in attesa …dei prossimi annunci.
Non c'è ancora nessun commento.