Inchiesta ricostruzione: Cgil, cambiare norme su appalti pubblici
L’Aquila – “Se in questi giorni, a differenza dei casi precedenti, le inchieste e gli arresti hanno acceso i riflettori sulla ricostruzione pubblica – i palazzi istituzionali e i monumenti – la causa non e’ soltanto la fame di denaro e ricchezza di qualche impresa o funzionario pubblico. Quanto accade e’ favorito da leggi che non funzionano, da norme sugli appalti pubblici che vanno cambiate”.
E’ quanto affermano Sandro del Fattore, segretario generale della Cgil Abruzzo, e Umberto Trasatti, segretario generale della Cgil dell’Aquila, commentando l’ultima inchiesta giudiziaria culminata con 10 arresti per presunte mazzette nella ricostruzione post-sisma.
“Ancora una volta – scrivono in una nota – la Cgil e’ costretta a ricordare che gli appalti al massimo ribasso sono un meccanismo che non funziona. Che non aiuta la qualita’ delle opere, che espone a rischi le imprese oneste, non garantisce le maestranze e favorisce la corruzione. Un esempio? Proprio la vicenda messa in luce dall’ultima inchiesta aquilana, ovvero il fatto che prima si assegna un appalto pubblico al massimo ribasso (i lavori cioe’, in teoria, si affidano alla ditta che per eseguirli chiede meno denaro) ma successivamente, durante le varie fasi di esecuzione, la ditta vincitrice recupera il denaro chiedendo e ottenendo varianti ai lavori. Un meccanismo legittimo, ovviamente – rileva il sindacato – ma nell’inchiesta i giudici hanno evidenziato che l’ammontare delle varianti in corso d’opera non raggiunge il 20% del valore dell’appalto. Infatti se il valore raggiungesse il 20% una variante, per legge, dovrebbe essere trasmessa all’Anac, l’Autorita’ nazionale anticorruzione. Tra le accuse mosse ai vari soggetti coinvolti c’e’ proprio questa: l’aver tenuto il valore economico delle singole varianti sotto il limite del 20% per evitare il controllo dell’Anac. Accanto a questo c’e’ un altro problema fondamentale, che la Cgil sta ponendo fin dall’inizio della ricostruzione aquilana e che interessa tutti i lavori, sia pubblici che privati”.
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