Spazio scuola – “Precari penalizzati”
ANIEF – Precari penalizzati, il Tribunale di Trento rinvia la normativa italiana alla Corte di Giustizia UE: perché nelle ricostruzioni di carriera le supplenze valgono meno?
L’obiettivo dei giudici trentini è ‘accertare se ricorra una ragione oggettiva idonea a giustificare un diverso trattamento tra lavoratore a tempo indeterminato e lavoratore a tempo determinato’. Contro il diritto dell’Unione Europea sarebbe, infatti, il cosiddetto ‘raffreddamento’, denunciato dai legali dell’Anief, che riduce la valutazione di un terzo del servizio preruolo svolto dopo i primi quattro anni di servizio. Il sindacato punta anche l’indice sul contratto collettivo nazionale, sottoscritto dai sindacati rappresentativi, e sul Testo Unico della Scuola. In caso di assenso dei giudici transnazionali, saranno a rischio un milione di contratti del comparto scuola, i quali potranno essere impugnati entro dieci anni e disporre risarcimenti a cinque zeri. Alla luce di questa ordinanza e dopo le recenti vittorie nelle Corti di Appello, l’Anief rimette a disposizione il modello di diffida da inviare all’USR di competenza.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Sono sempre più evidenti i dubbi dei nostri tribunali sul trattamento dei precari, perché in aperto contrasto con la normativa comunitaria. Non solo si continuano a reiterare contratti a tempo determinato su posti vacanti, negando al personale con contratto a termine il diritto alle progressioni stipendiali: si vuole perpetrare la discriminazione, anche quando questo personale, docente e Ata, viene immesso in ruolo. Noi non ci stiamo e per questo motivo continuiamo a promuovere specifici ricorsi per la tutela dei lavoratori precari.
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