Donazione turbine spazzaneve, Biondi ne vuole una
L’Aquila – “Apprendo con soddisfazione che le società Enel Energia e Terna Spa, a ristoro dei danni e dei disagi patititi dalla popolazione abruzzese nel gennaio scorso, a causa dell’interruzione del servizio di fornitura di energia elettrica, avrebbero lodevolmente e opportunamente deciso di donare alla Regione Abruzzo quattro turbine spazzaneve”.
Esordisce così il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi in una lettera inviata al presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, nella quale il primo cittadino chiede di voler destinare al Comune capoluogo uno dei mezzi oggetto della donazione.
“In virtù dell’accordo a suo tempo sottoscritto tra il Comune dell’Aquila e il Comune di Castel del Monte, – prosegue Biondi – volto ad attuare una collaborazione tra i due enti, ai fini di assicurare la percorribilità delle strade di montagna e, di conseguenza, di raggiungere le località di altura maggiormente penalizzate dagli intensi fenomeni a carattere nevoso, particolarmente frequenti nel nostro territorio, il Comune dell’Aquila si era determinato, attraverso una deliberazione di giunta adottata nel mese di giugno scorso, nel senso di rimodulare il businnes plan del Centro Turistico del Gran Sasso, prevedendo l’acquisto di una turbina spazzaneve. Il documento sottolineava come tale deliberazione costituisse una priorità, ai fini di poter intervenire in presenza di eventi nevosi, per raggiungere le località del territorio montano e, in particolare, le strutture ricettive dei borghi più isolati. Un provvedimento, dunque, ineludibile e indifferibile che tuttavia, nel prevedere una rimodulazione dei fondi inseriti nel businnes plan del Centro Turistico del Gran Sasso, implica contestualmente il differimento di azioni programmate a sostegno del comprensorio montano, sia in termini di sicurezza che di sviluppo. Con la presente, – conclude il sindaco – sono pertanto a pregarla di voler considerare il nostro Comune quale destinatario di uno dei mezzi succitati, onde consentirci di poter dotare il territorio di uno strumento indispensabile durante i mesi invernali, come, purtroppo, i fatti di Rigopiano hanno drammaticamente dimostrato, e, allo stesso tempo, di poter evitare una rimodulazione di fondi destinati a progettualità parimenti vitali per il futuro del territorio montano, le cui economie, come noto, sono in grande sofferenza, consentendoci di dare risposte adeguate ai cittadini e agli operatori turistici”.
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