Duccio e Sabino, Vana Vana di artisti


Villarosa di Martinsicuro – E’ nella migliore tradizione dei locali ospitare artisti, scultori e pittori, ma anche poeti, mostre di pittura. Il Vana Vana si allinea, e quasi ogni sera i clienti possono scorgere un pittore che fa ritratti vivi, palpitanti di autenticità, o uno scultore che modella delicati busti femminili: lezioni d’arte per tutti, e una mostra di pittura. I due artisti sono Sabino Scaramazza e Duccio di Monte, il primo scultore e anche ritrattista, il secondo pittore estroso e ritrattista. Scaramazza non disdegna di buttare giù anche versi e dediche in diverse lingue.Nei locali non si va solo per mangiare, ma soprattutto per incontrarsi, specie nelle sere invernali che sono fredde anche qui in riva all’aperto e imbronciato Adriatico di Villarosa. I due artisti portano la loro creatività fuori dai loro studi, ascoltano la gente, colgono soggetti e spunti, dialogano d’arte e di varie cose con chi vuole pensare ad altro, oltre che alla quotidianità. Due artisti singolari e vivaci, Sabino e Duccio. Il primo, una lunga esperienza di vita anche come militare, è ruvido e comunicativo nello stesso tempo. Le sue sculture sono curate, levigate, estraggono dal marmo di Carrara che usa forme poetiche classicheggianti: volti di fanciulle, in particolare. Il marmo bianco assume la leggerezza estetica dell’alabastro, e c’è qualcosa che evoca movenze michelangiolesche, volti compunti e pensosi.
Opere di straordinaria delicatezza, che trasmettono sensazioni: quelle che il maestro coglie nei soggetti che sceglie per modellare la materia. La vita zampilla dalla pietra.
Duccio, personaggio singolare, irrequieto, gentile, dipinge astrazioni cromatiche e materiche, secondo una tecnica che farebbe pensare ai macchiaioli. Nel tumulto del colore pastoso emergono figure, immagini, che sono più suggerimenti di sensazioni che realtà. In altri dipinti c’è totale astrazione ed è il colore a prevalere, con la luce di strani paesaggi, bianchi e rossi accostati, evidente attrazione dell’artista verso il mondo dell’acqua. O semplicemente verso le rivelazioni della luce che trae il mondo reale fuori dall’indistinto. (G.Col.)


19 Febbraio 2010

Categoria : Cultura
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