Saga “allegra”? “Sì, io sono cordiale”
Pescara – A chi parla di “gestione allegra” della SAGA, la società che cura le sorti dell’aeroporto d’Abruzzo, il presidente Vittorio Di Carlo ha risposto oggi con una battuta. “Allegri noi? Sì, certo, nel senso che io sono cordiale, ma alla SAGA parlano chiaro i bilanci e i dati”. Quali sono questi dati? Prima di tutto un ruolo essenziale dello scalo aereo, praticamente il solo vero scalo abruzzese perchè quello dell’Aquila è ancora allo stato embrionale, nel turismo, nel commercio e anche nell’emergenza terremoto durante il 2009. E poi i numeri: quadruplicati in un anno i passeggeri, ma anche i dipendenti, che sono passati da 100 a 400.
La SAGA dà quindi, secondo tali dati, anche occupazione. Allora perchè il rischio di grossi guai e persino della sopravvivenza dell’aeroporto, prospettato da qualcuno nei giorni scorsi?
Semplice: perchè la Regione Abruzzo non ha messo le mani nelle tasche, come deve fare in quanto socio della SAGA, per sborsare il denaro dovuto. La Regione ha avuto i suoi benefici, anche in immagine, dal buon andamento dell’aeroporto e avrebbe dovuto versare, ma ancora non lo ha fatto. E c’è ancora tempo perchè lo faccia. Comunque, ribadisce Di Carlo, i bilanci sono controllati e sotto gli occhi di chi deve visionarli e il 10 marzo ci sarà un’assemblea degli azionisti. Sarà il giorno della verità anche sui conti della SAGA, sulla presunta “gestione allegra” sulla quale Di Carlo ha ironizzato di fronte ai giornalisti, sui conti e sulla pigrizia della Regione. Tutto verrà alla luce. E ci mancherebbe pure che l’Abruzzo perdesse il suo unico scalo aereo, per non averlo saputo gestire: in senso lato, ovviamente, perchè anche chi tarda a sborsare quanto deve è partecipe di cattive ipotetiche gestioni.
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