Crisi idrica, dov’è finita l’acqua delle nevicate?
L’Aquila – Tutti se n’erano accorti fin da tre giorni fa: l’acqua del Ruzzo mancava per diverse ore e tornava regolare solo la sera dopo le 20. Accadeva nel Teramano, specie lungo la costa, zona Martinsicuro-Alba Adriatica.
Naturalmente nessuno – a cominciare dai sindaci e dai candidati sindaci – si preoccupava dei cittadini o dei turisti, che sono pochi, ma ci sono. Più tardi, il problema è finito sui siti web – cominciando dal nostro – e la situazione è stata chiarita ieri sera tardi da un comunicato di Ruzzo Reti. E’ crisi i idrica, è emergenza. Riduzioni di erogazione e la solita pappardella delle raccomandazioni a risparmiare acqua. I predicatori dimenticano che la colpa numero uno è da decenni la loro, della politica, delle istituzioni, della Regione: le reti idriche sono frantumate, rotte, bucate. Si spreca ogni giorni, ogni minuto, più della metà dell’acqua erogata. Un vero scandalo nel quale non si è mai neppure tentato di mettere in atto misure e lavori, sia pure parziali, sulle reti. L’Abruzzo che deve vergognarsi invece esibirsi in tv a Linea Blu si ritrova all’inizio della stagione balneare: poche bandiere blu, molti tratti di mare inseribili, molti depuratori rotti, e adesso rubinetti a secco. Senza informare la gente, pensando che tenere la bocca chiusa porti voti al ballottaggio o prenda per i fondelli i turisti.
Na stavolta c’è una domanda molto imbarazzante da porre: dove è finita l’enorme quantità di acqua dello scioglimento delle nervi sui monti? Abbiamo avuto un’invernata da sepoltura sotto la neve, paesi isolati, black out elettrici, danni immensi, strade chiuse, frane e anche diversi morti. Ma tanta, tantissima neve che è poi diventata acqua.
Dov’è finita questa acqua?
Tecnici, burocrati, politi, amministratori ( anche quelli che saranno eletti oggi) hanno il dovere di spiegare alla gente. S poi la neve è diventata inutile e anzi serve solo a smuovere slavine, lo dicano.
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