Turismo: Lolli, piano strategico “quasi rivoluzione copernicana”
L’Aquila – “Quasi una rivoluzione copernicana nella strategia con cui promuovere il turismo nel nostro Paese”. Cosi’ ha definito il Piano Strategico del Turismo 2017-2022 il coordinatore della Commissione Turismo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Giovanni Lolli a margine dell’evento di presentazione “Italia. Paese per viaggiatori” che si e’ tenuto oggi a Roma. “Per troppo tempo in Italia ci siamo cullati, affidandoci esclusivamente al valore immenso del nostro patrimonio artistico e naturale conosciuto in tutto il mondo”, ha evidenziato Lolli, “e non abbiamo costruito una politica di promozione adeguata, mettendo accanto al prodotto che avevamo a disposizione una rete adeguata di servizi ed infrastrutture”. Secondo il vicepresidente dell’Abruzzo, col Piano Strategico del Turismo, “s’inaugura una stagione in cui tutti i protagonisti insieme decidono di rivitalizzare il settore dando una strategia al sistema turistico italiano”. “L’ha fatto lo Stato”, ha aggiunto Lolli, “coinvolgendo tutti i ministeri interessati giacche’ il turismo non puo’ essere confinato nell’ambito di un solo settore, ma evidentemente coinvolge e impegna trasversalmente diversi dicasteri; e lo hanno fatto le Regioni che hanno in questa materia competenze fondamentali affidate loro dalla Costituzione che intendono esercitare in squadra con lo Stato e con la rete dei Comuni, in un’ottica piu’ stringente e piu’ condivisa”. Secondo il Coordinatore della Commissione Turismo, “il Piano puo’ essere considerato il frutto dell’apporto di tutti i protagonisti, in primo luogo degli operatori del settore, dei privati e di coloro che organizzano sul territorio l’offerta turistica e che hanno scelto di muoversi all’altezza della situazione e in modo piu’ ordinato: quindi e’ proprio il metodo, con cui si e’ costruito questo piano, la vera ragione del suo successo”. Lolli ha rilevato si stia entrando in una fase nuova che spinge sul “brand Italia” e sul “vivere all’italiana”, cioe’ su un prodotto che non si fonda piu’ solo sulle grandi citta’ d’arte, ma coinvolge il territorio, i piccoli borghi che, come ha dimostrato il successo dell’anno dei Borghi d’Italia, rappresentano un traino fondamentale.
Non c'è ancora nessun commento.