Lavoratori TUA CGIL chiedono scusa ai pendolari


L’Aquila – Fontana Domenico Segretario Provinciale Filt-Cgil L’Aquila scrive: “Abbiamo denunciato, abbiamo provato a sensibilizzare, abbiamo provato a coinvolgere la politica locale, abbiamo messo in campo azioni di lotta abbiamo impattato sui nostri utenti clienti. Insomma abbiamo messo in campo ogni forma di iniziativa tesa a risolvere un problema che ha un solo obiettivo, fornirci la possibilità di rendere un servizio degno di tale nome ai tanti tantissimi pendolari che quotidianamente trasportiamo.
Siamo costretti nostro malgrado ad ammettere di aver trovato orecchie sorde e decisori distratti. Oggi non ci resta che scusarci per i tanti troppi e ripetuti disagi a cui costringiamo i cittadini utenti. Lo facciamo noi poiché chi ha la responsabilità ed il dovere di assicurare servizi dignitosi da parte della più grande azienda Regionale di Trasporto non pare rendersi conto di tanti disastri.
Da tempo denunciamo l’assenza di materiale idoneo a fornire servizio, da tempo denunciamo l’assenza di personale di officina nel distretto TUA dell’Aquila. Da tempo abbiamo fatto intravedere il rischio di servizi non resi.
Oggi tanto disastro si palesa quotidianamente. Servizi e corse saltate, mezzi inadatti alle grandi percorrenze, mezzi infuocati in questa torrida stagione circa 40 mezzi fermi in officina sugli 85 disponibili.
Da tempo, troppo tempo, si attendono immissioni di personale nelle officine. Le risposte date sono assolutamente insufficienti ai bisogni.
Intanto saltano i servizi sulla relazione Roma-L ’Aquila e sulla L’Aquila-Avezzano, relazioni fruttuose ed appetibili. Noi vorremmo rendere servizi di qualità. Ora siamo giunti alla condizione di non fornirli assolutamente.
Noi non vorremmo che tanta distrazione nascondesse precisi disegni, noi non vorremmo che tanto disastro sia propedeutico a regalare tale mercato ai voraci vettori privati.
Noi non saremo complici di tale disegno, noi non vogliamo impattare oltre sulla pazienza dei nostri utenti, abbiamo già provato a farci ascoltare con forme di lotta, nessuno si è posto il problema.
Non siamo responsabili di tanto disastro. Chi ha le responsabilità dovrebbe assumerle. Vi rimane un gesto semplice da compiere.


19 Giugno 2017

Categoria : Cronaca
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