Le tradizioni del paese salvate dai giovani

Molina Aterno – Il Consigliere Comunale
Mauro Nardella scrive:
“Malgrado ci stiano provando in tutti i modi a cancellare dalle mappe i piccoli borghi dell’Abruzzo interno, tra i quali Molina Aterno, sacche di resistenza culturali portate avanti dai più volenterosi tengono in vita gli usi e costumi che da tempo, qualora non ci fossero stati arditi personaggi del ridente paesello, sarebbero ricaduti nell’oblio. Quello che più sorprende è che gli attori protagonisti di questa stoica impresa sono ragazzi di età compresa tra i 18 e i 23 anni.

Lo spopolamento non ferma, quindi, le positive velleità di chi rimane nel piccolo ma ridente paese della Valle Subequana. Encomiabile risulta essere l’atteggiamento di questi giovani i quali, armati di ottima volontà, cercano di non far tramontare quelle tradizioni che arricchiscono di valore il vissuto attuale della nostra comunità. La dimostrazione ci è data dalla capacità dimostrata di riuscire a costruire ancora oggi programmi di festa degni del massimo rispetto e considerazione. Questo è accaduto nel caso dei festeggiamenti in onore a Sant’Antonio di Padova il 13 di Giugno. Il comitato festa, rappresentato appunto dai più giovani del paese, ha saputo egregiamente imbastire una lista di eventi degni del massimo rispetto ed apprezzamento. Mettere insieme l’aspetto ecclesiale con i riti civili non è cosa facile al giorno d’oggi ma gli indomiti ragazzi molinesi ci sono perfettamente riusciti malgrado sapessero che 390 abitanti rendono meno rispetto ai 750 di una volta dal punto di vista economico.

La banda e lo sparo di mortaretti che fanno del quadro di una festa la cornice giusta per essere incastonata nei migliori ricordi dei più nostalgici non sono mancati. Il giorno del dì di festa tanto caro agli amanti di Giacomo Leopardi è stato quindi per merito loro reso ancora poesia in questo angolo di mondo sempre più spopolato e non certo per colpa loro e sempre più riposto alla deriva dei pensieri dei nostri politici. Complimenti sinceri ai ragazzi. Esempio sincero di un mondo che evidentemente non vuole morire così facilmente.

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