Elezioni, è tornata la politica protagonista
L’Aquila – A bocce non ancora ferme, ma con un orientamento ormai ben chiaro imposto dal voto popolare anche in Abruzzo, emerge forte e chiara la lezione che il popolo ha impartito a tutti. In particolare ai soli logorroici esperti che vivono di sproloqui e previsioni puntualmente affossate. La gente, spesso sicuramente senza rendersene conto ma con forte senso pratico, ha scelto la politica comprensibile: le coalizioni di centro destra e di centro sinistra, e sicuramente in molti casi anche le persone che più stima. O nelle quali più spera.
Il centro destra ha fatto tesoro delle lezioni del passato, ritrovando una compattezza e ottenendo buon bottino. Nella Marsica, è riuscito ad emergere, senza vincere al primo turno, il sindaco uscente schieratosi senza vincoli con partiti o simboli. E’ una situazione particolare, costruita su nomi di spicco e su capacità elettorali diciamo personali. Il risultato c’è, ma la riconferma del sindaco no, almeno al primo turno.
Deludenti i Cinquestelle, che sicuramente hanno perso delle occasioni: a L’Aquila con un candidato più incisivo avrebbero potuto fare meglio.
Il 25 giugno la battaglia vera e fino ad allora una campagna elettorale certamente bollente, non solo per il caldo afoso previsto.
La lezione del popolo delle urne – con accentuato astensionismo – comunque è arrivata e parla chiaro. Siamo tornati bipolari. Anzi, forse ci siamo diventati con qualche decennio di indecisioni almeno per quanto riguarda campanili e sindaci, cioè la piccola realtà delle comunità . Roma e i suoi bassi profili da suburra e da decadenza imperiale, è molto lontana.
Non c'è ancora nessun commento.