Di Marco: non solo le Province, anche i Comuni del “Fuori cratere” abbandonati
Pescara – Il Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, esprime solidarietà e vicinanza al Sindaco di Cugnoli, Lanfranco Chiola, capofila dell’Associazione dei Comuni del Comprensorio Pescarese, sede UTR 5 dei Comuni Fuori Cratere, per la paradossale vicenda, molto simile a quella delle Province italiane, nella quale si sono ritrovati gli uffici UTR periferici dei “Comuni Fuori Cratere”.I professionisti degli uffici UTR sono infatti senza stipendi da oltre 8 mesi, con i Comuni capofila costretti a pagare in assenza dei trasferimenti di risorse dagli organi competenti e conseguente blocco della ricostruzione fuori cratere, mentre pratiche già depositate e finanziabili giacciono negli uffici UTR senza la sicurezza che verranno istruite, dato che i professionisti teoricamente incaricati potrebbero lasciare il loro posto da un momento all’altro. Secondo una stima provvisoria, lo stallo riguarda 680 milioni di euro di lavori per 3.800 immobili danneggiati.
I Comuni capofila, tra cui quello di Cugnoli, stanno cercando con le proprie forze di tamponare questa situazione che ormai oggi non è più procrastinabile, in quanto si ripercuote troppo pesantemente sui bilanci dei piccoli comuni e rischia di far sovvertire l’ordine delle priorità degli interventi comunali. Insomma, per pagare gli stipendi si taglierebbero servizi essenziali ai cittadini, determinando una situazione di cattiva gestione e seri problemi di bilancio.
“In pratica – dichiara il presidente Di Marco – sta avvenendo anche a questo livello quello che è accaduto con le Province italiane: riconosciute come fondamentali per la gestione della viabilità e delle scuole, validate nella sua appartenenza all’assetto istituzionale riconosciuto dalla Costituzione, continuano a sopravvivere senza i necessari trasferimenti da parte dello Stato. Abbiamo resistito, abbiamo tamponato in tutti i modi le emergenze, ma ora dobbiamo far sapere, dai livelli più alti delle istituzioni fino ai cittadini, che le Province potrebbero abbandonare il campo, chiudendo strade e scuole”
“Mesi di rassicurazioni da parte degli enti sovraordinati sono rimaste parole sterili prive di concretezza – dichiara Lanfranco Chiola – poiché ad oggi non c’è stato alcun trasferimento di risorse dagli organi competenti per la retribuzione dei professionisti che si occupano ogni giorno delle attività tecnico – amministrative delle pratiche di richiesta di contributo per gli immobili danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009 per tutti i 75 Comuni “Fuori Cratere” delle Province di Pescara, Chieti, Teramo e L’Aquila convenzionati . Non possiamo abbandonare migliaia di cittadini sconfortati e preoccupati per il proprio futuro che hanno dovuto lasciare la propria casa – dichiarata inagibile – da più di otto anni e che non sanno quando e se potranno rientrare nelle proprie abitazioni”.
Finora i Comuni coinvolti hanno tamponato assicurando il “minimo sindacale” ai professionisti, ma ora la situazione sta precipitando. “Scriverò ai nostri parlamentari e sottosegretari – conclude Di Marco -per conoscere quali azioni intendono mettere in campo per salvare i tanti cittadini che hanno bisogno di portare a termine le pratiche necessarie per ricostruire le proprie case, sulla base di risorse – questo è il paradosso – già disponibili. Mancano solo i soldi per i compensi dei tecnici, un’inezia, rispetto ai milioni stanziati per la ricostruzione”.
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