Lettere – Riina, sentenza coraggiosa
L’Aquila – Scrive Giulio Petrilli: “La corte di cassazione, con una sentenza che definirei coraggiosa, ha sancito che anche chi si e’ macchiato di gravi crimini e in carcere nel regime a 41 bis, debba morire con dignita’.
Salvatore Riina, come Bernardo Provenzano, sta morendo in carcere, le diagnosi mediche sono chiare e non lasciano scampo, allora i giudici della prima sezione della corte di cassazione, hanno rimandato nuovamente il giudizio al tribunale di sorveglianza di Bologna che aveva rifiutato il differimento dell’esecuzione della pena al vecchio e malato boss mafioso!
La corte di cassazione ha stabilito il principio che tutte le persone debbano morire con dignita’!
Tante le polemiche e le contrarieta’ a questa decisione, ma allora i levatori di scudi su questa decisione, abbiano il coraggio di dire che sono favorevoli alla pena di morte.
Secondo me invece questa sentenza e’ un segnale forte e incisivo di lotta alla mafia.
Il segnale che lo Stato ha un’altra cultura!
La mafia si batte anche cosi’!
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