Campo Imperatore: sant’Egidio, nuova indagine archeologica
L’Aquila – Al via la seconda campagna di indagine archeologica per il recupero e la valorizzazione di sant’Egidio, il complesso medievale sulla piana di Campo Imperatore riscoperto lo scorso anno grazie ai reperti rinvenuti risalenti al XIII secolo. La Fondazione Carispaq – riferisce l’AGI – ha infatti concesso il finanziamento per la seconda parte dei lavori del progetto dell’Amministrazione Separata dei beni di Uso Civico di Paganica e San Gregorio, condotto dalla Soprintendenza Unica d’Abruzzo e autorizzato dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Un progetto importante finito alla ribalta delle cronache locali e nazionali. I risultati della prima indagine archeologica condotta sulla montagna di sant’Egidio hanno riportato alla luce una chiesa vescovile a navata unica con transenna presbiteriale, ottanta monete di rame e argento, ceramiche di Castelli e Anversa degli Abruzzi prodotte centinaia di anni fa per il mercato aquilano sulla piana di Campo Imperatore, crocevia della transumanza e di incontro tra i popoli. A quasi 1700 metri di altezza, nel cuore della Piana di Campo Imperatore, accanto all’omonimo rifugio di sant’Egidio, la chiesa di cui sono stati rinvenuti i resti, e’ l’espressione materiale della pastorizia transumante dell’epoca che sul versante aquilano del Gran Sasso aveva l’approdo terminale estivo delle greggi, un sito che era crocevia di popoli e pastori, come dimostrano anche i reperti numismatici e ceramici rinvenuti nel corso delle indagini storico archeologiche. “Abbiamo grandi aspettative per il progetto di recupero del sito archeologico della montagna di sant’Egidio sulla Piana di Campo Imperatore – cosi’ Fernando Galletti, presidente Usi Civici Paganica e San Gregorio – L’ambizione massima e’ la valorizzazione complessiva di tutta la nostra montagna con finalita’ culturali e turistiche”.
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