Migranti: Sciarra, arginare ingerenza criminalita’ organizzata
L’Aquila . – “Per affrontare nel migliore modo il tema dell’immigrazione e dell’accoglienza, bisogna evitare innanzitutto le guerre tra poveri, tra immigrati e italiani e garantire i diritti che riguardano la casa, l’occupazione, l’assistenza sanitaria e la scuola. Occorre sottrarre alla criminalita’ organizzata la partecipazione al gigantesco business dell’accoglienza, che come e’ stato messo agli atti del processo Mafia capitale, ‘rende piu’ della droga’”.
E’ uno dei passaggi della prolusione – riporta l’AGI – del professor Ezio Sciarra, docente di metodologia delle Scienze Sociali all’Universita’ di Chieti e Pescara, dedicata ai “Movimenti migratori e politiche dell’accoglienza” e che ha aperto, nella sala conferenze La dimora del Baco dell’Aquila, la giornata di inaugurazione del quarto anno di attivita’ dell’Accademia delle Scienze d’Abruzzo, l’organismo nato nel luglio 2013 per diffondere la ricerca scientifica dalla medicina alla chimica, dall’ingegneria all’astrofisica.
L’Accademia delle Scienze e’ presieduta Aniello Russo Spena, ordinario di Idraulica e decano dell’Universita’ dell’Aquila nonche’ primo abruzzese nominato socio dell’Accademia nazionale delle Scienze (detta dei ”quaranta”). L’Accademia abruzzese e’ riconosciuta “Centro culturale di alta specializzazione” con legge regionale 1 del 2014, e ha sede presso l’Osservatorio Astronomico di Collurania (Teramo) “Vincenzo Cerulli”. Dell’Accademia fanno parte personalita’ che si sono particolarmente distinte nel campo scientifico e professionale. L’inaugurazione e’ stata anche l’occasione, come da tradizione, per celebrare l’ingresso nell’Accademia abruzzese di nuovo soci, luminari e professionisti delle piu’ svariate discipline e saperi. Questi i nominativi delle 14 new entry: Luigi Bignardi, Elena Mele, Maria Teresa Gomez, Francesco Napolitano, Gianluca Valesnsise, Andrea dall’Asta, Giuseppe Losco, Marco D’Annuntiis, Leonardo Della Salda, Stefano Guadagni, Pierluigi Cosenza, Rinaldo Paciucci, Marco Trevisan e Patrizia Surace. Nella sua prolusione il professor Sciarra ha affrontato “sine ira et studio”, il tema di scottante attualita’ dell’immigrazione e dell’accoglienza, dal punto di vista normativo, a partire dall’articolo 10 della Costituzione italiana e degli accordi internazionali, e hai poi distinto su tre modelli di accoglienza: ovvero il modello “integrativo”, che prevede la reciprocita’ di scambio, il modello “assimilativo”, che prevede che l’ospite debba in tutto e per tutto conformarsi alle norme e costumi del paese ospitante, e il modello “separatista”, che crea quartieri ghetto, e situazioni esplosive e di illegalita’. E proprio al terzo modello va ricondotta, a parere del professor Sciarra, la situazione incresciosa che si registra nei Cara, i Centri di accoglienza per richiedenti asilo. “I Cara – ha spiegato infatti il docente – sono distribuiti soprattutto nel Sud, e in essi ci sono condizioni di vivibilita’ pessime. Nella loro gestione ha un ruolo inquietante la malavita organizzata, come sembrerebbero confermare le vicende giudiziarie che hanno riguardato la struttura di Capo Rizzuto, in Calabria. Sono state arrestate 68 persone, imprenditori, responsabili delle cooperative, e affiliati alla ‘Ndrangheta, che lucravano sull’enorme disponibilita’ di fondi pubblici, 100 milioni di euro. Fa riflettere poi che le varie cosche della ‘Ndrangheta, hanno azzerato la loro conflittualita’, pacificate proprio dalla partecipazione al business dell’accoglienza”.
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