L’immortalità di G.Leopardi: studente del Liceo Torlonia 2° classificato al Concorso Letterario Nazionale “Raccontar…Scrivendo”
Avezzano – (a cura di Flavio Colacito). Nell’ambito delle attività connesse all’’associazione culturale “La Casetta degli Artisti-Recanati”, la quale si occupa in generale dell’organizzazione di eventi e promozione culturale, nell’ archivio della 6° edizione del Concorso Letterario Nazionale “Raccontar…Scrivendo” che nasce dalla volontà di creare idealmente un ponte tra i giovani e il poeta Giacomo Leopardi, visto come un ragazzo odierno con il quale condividere oppure esternare pensieri, desideri, aspirazioni, lo studente Antonio Santucci, frequentante la classe II B del Liceo classico “Torlonia” di Avezzano, referente la prof.ssa Federica Gambelunghe, si è classificato secondo nella sezione C, con un interessante componimento dal titolo “…io quello infinito silenzio…”. Santucci, attraverso uno stile dialogico e riflessivo, ricco di influssi poetici di stampo esistenziale, percorre i momenti di un immaginario viaggio nel quale pone domande a quello che egli definisce “Signor Silenzio”. Il dialogo è quindi incentrato sul tema della società attuale, dove la comunicazione eccessiva è vista come ridondante, oppressiva, gratuita, filtrata da esigenze commerciali e sbrigative, dove il sano “silenzio” di memoria leopardiana sembrerebbe essere smarrito per sempre. Il giovane Santucci si addentra in considerazioni che, partendo dalla stessa condizione di fragilità in cui egli stesso si vede rispetto al caos della quotidianità, si allargano a citazioni su autori e filosofi del passato, alcuni attuali, come per esempio il prof. Alessandro D’Avenia, autore del libro “L’arte di essere fragili”. Stupisce come un giovane sappia cogliere il dramma di una realtà sociale che ha smarrito il senso dell’intimità a vantaggio della spettacolarità favorita dai social network comprendere l’attualità di un autore come Giacomo Leopardi, lontano dalla sua visione riduttiva di uomo infelice in quanto malato e solitario, valutare con coerenza e profondità il poeta dell’Infinito sotto una luce nuova e rinvigorita. Diversi sono gli “omaggi” resi nel dialogo, compreso quello a Blaise Pascal e al tema del divertissement, dove appare la comparazione fatta da Santucci tra la grandezza e la miseria umana, tra la corrispettiva capacità di esercitare la ragione e la necessità di trovare un senso alla natura dei sentimenti che, per essere capiti, hanno bisogno di raccoglimento…silenzio. Certamente Antonio Santucci ha in sé l’embrione del promettente scrittore, del fine letterato-filosofo, del giovane che, dichiarandosi un mediocre e superbo studente di provincia, punta in alto avendo le ali.
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