Cospa segnala edifici a rischio sisma 09: sono a Collemaggio, area ASL
Ofena – Dino Rossi del Cospa Abruzzo scrive: “Con la presente si porta alla cortese attenzione delle autorità che in località Collemaggio e precisamente nello stabile dell’ex distretto sanitario, dove adesso è stata trasferita la ASL veterinaria, presenta grandi crepe nonostante siano stati fatti i lavori di ristrutturazione dei danni da terremoto del 2009.
Sembra che si sia usato molto cemento, ma cartongesso e molta vernice alle pareti esterne per mascherare una pseudo ristrutturazione. Dietro il cartongesso ci sono grandi crepe alla struttura portante visibile al piano terra, non si sanno le condizioni dei piani superiori perché sono chiusi al pubblico, sicuramente non sono in buono stato visto che non sono inutilizzati. Infatti, tutto il distretto sanitario è stato trasferito alla ex OMPI, di proprietà del comune, dove l’ente ci paga pure l’affitto. Una struttura così grande avrebbe potuto ospitare anche altri settori sanitari se i lavori di ristrutturazione fossero stati fatti a dovere e non con un semplice spennellata. A questo punto le domande sorgono spontanee: perché si è proceduto ad una finta ristrutturazione mettendo a rischio il personale e gli allevatori? Dove sono finiti i soldi per la ristrutturazione? Perché pagare l’affitto al comune? A nove anni dal terremoto è vergognoso avere gli uffici pubblici dove tutti accedono sono in pessime condizioni. Saranno questi i motivi che ha spinto l’ufficio in indirizzo durante le ultime scosse di terremoto ad emanare un’ordinanza di chiusura degli uffici pubblici di tre giorni tra l’altro a carico degli impiegati che hanno dovuto giustificare l’assenza nonostante l’ordinanza prefettizia? Si spera in un intervento al fine di verificare la staticità dello stabile per garantire l’incolumità pubblica, visto che il personale che vi lavora e gli utenti sono a rischio costante. Se ciò non verrà fatto, saremo costretti a coinvolgere reti nazionali, magari con manifestazioni eclatanti al fine di capire il perché di tanta latitanza e menefreghismo da parte degli amministratori attuali che sulla stampa si vantano di aver salvato la ricostruzione a L’Aquila. Vogliamo sperare che sia un fatto di dimenticanza, il che è anche grave, in quanto non si conosce né il territorio né le esigenze dei cittadini.
Si allegano le foto dello stabile, al fine di rendere l’idea di come purtroppo si lavora nella ricostruzione post terremoto.
Cento di un sollecito riscontro, si inviano distinti saluti.
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