Associazioni datoriali insieme per sviluppo regione


Pescara – “L’Abruzzo continua a soffrire fortemente il persistere di una crisi strutturale complessa e perdurante, conseguenza anche di trasformazioni e situazioni di carattere globale e nazionale, che ha determinato e ancora sta determinando effetti devastanti sul tessuto sociale ed economico regionale”.
E’ quanto scritto in un documento unitario delle associazioni di categoria regionali rappresentative del mondo produttivo presentato e illustrato questa mattina a Pescara. A sottoscriverlo Ance, Confapi, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria “Complessivamente, infatti, seppure con una leggera ripresa negli ultimi anni del PIL regionale, permessa essenzialmente dal positivo andamento delle esportazioni da parte di alcuni precisi comparti produttivi, l’Abruzzo e’ stato rimarcato – registra ad oggi un tasso di disoccupazione elevatissimo, raddoppiato rispetto al 2008, e, con particolare riferimento alle piccole imprese artigianali e agricole, un drammatico andamento dei numeri riguardanti la cessazione delle attivita’ economiche con una preoccupante contrazione negli investimenti e, soprattutto per alcuni territori, un rischio reale di deindustrializzazione: nel periodo 2010/2016 c’e’ stato un saldo negativo tra iscrizioni e cancellazioni di 5.834 imprese nel settore dell’agricoltura, di 2.528 nel settore manifatturiero, di 3.338 nel settore delle costruzioni, di 5.191 nell’artigianato, di 6.041 nel commercio e di 2.200 nel turismo. A questa situazione di difficolta’, hanno contribuito anche ulteriori fattori ed emergenze propriamente di carattere locale quali quelle riconducibili alla questione sanita’ e alle relative conseguenze sul piano fiscale e di bilancio, al sisma del 2009 che ancora non trova soluzione, fino ad arrivare alle piu’ recenti emergenze naturali legate agli ultimi eventi tellurici e meteorologici. A cio’ – proseguono le associazioni datoriali – si accompagna anche una azione politica ed amministrativa carente rispetto alle difficili situazioni da affrontare. Discorso a parte meritano la non giustificabile carenza di personale in settori strategici della macchina amministrativa e la farraginosita’ delle procedure burocratiche che spesso finiscono con l’ostacolare anziche’ incentivare gli investimenti e l’attivita’ stessa delle imprese. A questo proposito destano grande preoccupazione i recenti dati, pubblicati su un articolo del Corriere della Sera, che pongono l’Abruzzo quale fanalino di coda nella spesa dei fondi strutturali europei nella programmazione 2014-2020″.


03 Maggio 2017

Categoria : Economia
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