Celestino: “Faremo la nostra parte”
L’Aquila – Per la Mensa di Celestino noi faremo la nostra parte, nonostante le difficoltà di muoversi dentro i paletti già fissati dalla programmazione e dai bilanci, fatti in tempi in cui la crisi non si era ancora palesata così violentemente. Lo scrive Stefania Pezzopane, presidente della Provincia.
“Nei giorni scorsi – dice la presidente – avevamo annunciato il reperimento di 60.000€, stanziati proprio in favore dei soggetti del volontariato che si occupano di povertà e bisogni primari sui territori di L’Aquila, Sulmona e Avezzano. Questi fondi vanno ad aggiungersi alla precedente somma di 12.000€ stanziata l’anno scorso.
Essendo stata messa al corrente della situazione della Mensa di Celestino, durante una visita fatta in forma privata qualche giorno fa, mi ero già impegnata con i fondatori Padre Quirino e Pierino Giorgi ad alcune azioni immediate. Già questa mattina ho comunicato ai due volontari che, in attesa che la Regione sblocchi i fondi assegnati alla mensa e mai erogati, la struttura potrà contare sul fondo della Provincia. Sarà subito inserita infatti fra le associazioni che beneficiano del fondo di solidarietà di cui sopra e per questo abbiamo già individuato la forma di procedimento.
Sarebbe umano però, che la Regione, ormai insediata da mesi, non si parasse dietro gelide motivazioni burocratiche sulla indisponibilità dei fondi e, almeno davanti alla fame, sblocchi i 75.000€ già stanziati e mai erogati, per la mensa aquilana e ne metta altrettanti nel bilancio 2009. I patti di stabilità e l’esiguità dei fondi, non sono motivazioni presentabili davanti a chi combatte con bisogni primari e comunque sono problemi con cui hanno a che fare tutti gli enti. Ciascuno faccia responsabilmente la propria parte, senza chiudere gli occhi davanti alla drammatica realtà di oggi.
Noi non ci fermeremo qui perché la ricaduta sulle fasce più deboli è la prima e più grave conseguenza che sta portando la crisi economica in atto, che qualcuno ha anche la sfacciataggine di minimizzare. Per questo temiamo che gli enti locali vengano lasciati soli, con poche risorse, ad occuparsi degli effetti procurati da economie e fattori più grandi di loro. Nel nostro piccolo stiamo mobilitando altre risorse in queste ore per continuare a sostenere il progetto pane per tutti, perché mi rifiuto di accettare che si possa patire la fame nell’Italia del terzo millennio. Ci auguriamo che anche la parte più fortunata della società non si chiuda nell’egoismo e nell’indifferenza e condivida cristianamente un po’ di fortuna”.
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