Terremoto: il 4 sit-in associazioni fuori il Consiglio regionale
L’Aquila – “Viviamo in una regione che cade a pezzi, letteralmente. A 8 anni dal terremoto dell’Aquila molte delle scuole e degli edifici pubblici non sono sicuri. A questo si sono aggiunte decine di scuole in tutto il territorio, come a Teramo, dove inoltre da mesi sono migliaia le persone sfollate e sgomberate. Per queste ed altre ragioni abbiamo deciso di scendere in piazza e incontrarci a L’Aquila, il prossimo 4 maggio, dalle ore 12, di fronte al Palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale, per presentare un documento contenente alcune specifiche richieste di interventi ineludibili, da attuare in via prioritaria”. Lo scrivono, in una nota congiunta Usb, Asia Usb, Zona 22, Uallo’ Ualla’, Uds L’Aquila, Link L’Aquila, 3e32, CaseMatte, CPC S. Santacroce Teramo, AltreMenti Valle Peligna, ass. Quasi Adatti, Appello per L’Aquila, L’Aquila che Vogliamo, Teramo al Plurale, Teramo Nostra, Officine Indipendenti, Paola Cardelli e Fabio Berardini (consiglieri comunali Teramo). “Nelle aree interne – si legge nel comunicato – i paesi rimangono isolati perche’ franano le strade, sulla costa si aprono voragini anche nei centri storici, come a Chieti. Migliaia di cittadini sono sfollati e sgomberati, mentre si pianificano e realizzano investimenti che portano al profitto di pochi. I territori sono stati messi a dura prova negli scorsi mesi, a causa di politiche pubbliche criminali, lasciate all’abbandono intere zone: in una regione dove terremoti, neve, frane e alluvioni non sono una novita’, persino acqua e luce sono mancate per giorni interi a un terzo della popolazione. Le aree interne del paese soffrono di una forte depressione anche per i continui tagli delle risorse pubbliche e per l’atteggiamento predatorio delle imprese private, dedite piu’ al saccheggio che al benessere delle economie locali”.
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