“Protezione civile? Tutto fatto in casa…”
L’Aquila – (Acra) – Carlo Costantini, Capogruppo IdV, riguardo alla gestione dell’emergenza ed ai primi interventi di ricostruzione dell’Aquila, dopo il sisma del 6 aprile scorso, ha dichiarato: “Tutto ciò che ruota attorno al denaro gestito dalla protezione civile è fatto in casa. Prendiamo il caso degli incarichi tecnici all’Aquila: la progettazione e la direzione dei lavori di decine di cantieri del Progetto C.A.S.E. Una torta di svariate decine di milioni di euro. Almeno quelli, penserebbe una persona di buon senso, dovrebbero essere stati affidati a tecnici indipendenti dal “sistema”, a studi tecnici locali, a professionisti abruzzesi associati o comunque ad ingegneri ed architetti scelti con procedure trasparenti ed aperte. Invece no! Anche quei soldi sono rimasti all’interno del “sistema”, a disposizione di chi di quel “sistema” fa parte. Sia la responsabilità del progetto, che la direzione dei lavori sono rimasti nella disponibilità esclusiva di Gian Michele Calvi, braccio destro di Bertolaso, che attraverso la Fondazione Eucentre, destinataria dell’incarico e dei relativi compensi, ha selezionato i professionisti da coinvolgere nell’operazione. In verità, le cose non potevano andare diversamente, non solo e non tanto perchè Calvi e gli altri non avrebbero mai rinunciato a questa parte del potenziale “bottino”, quanto e soprattutto perchè la Direzione dei Lavori affidata a professionisti esterni avrebbe potuto aprire una falla nel sistema. I Direttori dei Lavori indipendenti ed autonomi dal “sistema” avrebbero, infatti, potuto: 1) accertare che il progetto C.A.S.E. è uno sperpero di denaro pubblico senza precedenti; 2) impedire o scoprire “magagne” tra la protezione civile e le imprese appaltatrici ed addirittura opporsi e dununciarle; 3) riscontrare dall’interno che il Progetto C.A.S.E. e’ completamente illogico ed irrazionale anche sul piano tecnico, considerato che è invasivo per il territorio al pari di qualsiasi altro progetto che utilizza diffusamente il cemento armato, ma è al tempo stesso provvisorio per la qualità e le caratteristiche dei materiali utilizzati; costerà complessivamente (espropri ed urbanizzazioni inclusi) il triplo di quanto sarebbe costato un edificio realizzato nel pieno rispetto delle normative antisismiche vigenti; ha costretto e continua a costringere lo Stato – per i suoi lunghi tempi di realizzazione e per la sua insufficienza quantitativa – a spendere centinaia di milioni di euro per prolungare la permanenza di decine di migliaia di aquilani negli alberghi o in sistemazione autonoma”. (Nella foto: Antonio Di Pietro -a sinistra- con Carlo Costantini)
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