Le lettere – Per chi… non votare
L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Voto, prendere il voto, andare al voto, ovvero quando una parola esprime significati completamente diversi tra loro. Toccherebbe aggiungere cercare il voto, elemosinarlo talvolta, comprarlo, ecc.ecc.
Io invece rifletterei su quelli ai quali non dare il voto. Da chi si sveglia da lunga catalessi e cerca di accattivarsi le simpatie di una frazione o di un quartiere o una citta’, o dell’intero Paese, pubblicizandone il degrado, di ogni tipo, che non e’ certamente nato a due giorni dal voto stesso, o ricordando che scuole e ospedali sono fatiscenti e le vie di comunicazione sono pericolose. Aggiungiamo chi si accorge che la vita della gente e’ messa in pericolo da chi guida col telefono in mano o fregandosene delle leggi e dei limiti di velocita’ solo dopo qualche sciagura. Passando poi a chi cerca consenso con le “interrogazioni” su tutto cio’ che c’e’ da fare urgentemente, o interpellanze sul perche’ o percome di qualcosa, salvo dimenticare che chi “comanda” e non ha agito correttamente sta li anche grazie al suo appoggio. Lunga e’ poi la lista di quelli che vantano d’aver fatto confluire soldi pubblici su qualsiasi cosa, mentre magari avrebbero dovuto essere indirizzati altrove. Sia a livello locale, che regionale o nazionale; purtroppo. Tutti questi cercatori di consenso rigidamente accompagnati, come al ballo delle debuttanti, da qualcuno che impersoni la figura del personaggio di rilievo, tanto per fare scena.
C’e’ l’imbarazzo della scelta, tra quelli.. di cui non fidarsi.
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